Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

CAPIZZI: PIANTAGIONE DI CANAPA INDIANA DI 800 PIANTE, ARRESTATO PREGIUDICATO CATANESE

Capizzi (ME), 06/07/2015 - Il 05 luglio 2015 in Capizzi (ME), personale Aliquota Operativa del NORM della Compagnia Carabinieri di Mistretta coadiuvati dai Carabinieri della locale Stazione, a conclusione di incisiva e attività d’indagine volta alla repressione dei reati in materia di stupefacenti, hanno deferito in stato di arresto alla Procura della Repubblica di Enna per “coltivazione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope in concorso”: - STECCATO Giacomo, nato a Messina il 12.04.1969, residente in San Pietro Clarenza (CT), di fatto domiciliato a Capizzi, pluripregiudicato, per furto ricettazione e reati in materia di stupefacenti; poiché, corso prolungato e mirato servizio di o.c.p. effettuato presso impervia area rurale di proprietà dello stesso, alle ore 07.00 veniva sorpreso mentre accudiva una piantagione di canapa indiana di circa 800 (ottocento) piante dai 50 (cinquanta) agli 80 (ottanta) cm di altezza, per un profitto stimato di circa cinquecentomila euro;
A seguito di accertamenti, veniva deferito in stato di libertà alla stessa Procura quale correo:
- A.T., catanese del 65, pregiudicato per reati specifici;
da qualche giorno i Carabinieri di Capizzi avevano notato uno strano andirivieni da parte di soggetti pregiudicati in C.da Porchera di quel comune. Trattandosi di una scoscesa località boschiva attraversata da un piccolo corso d’acqua i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Mistretta, effettuando un sopralluogo di notte hanno potuto constatare che da almeno un mese più soggetti si erano dati da fare per ripulire da rovi il terreno, per creare tra questi e gli alberi delle piazzole ben nascoste dove dovevano poter piantare svariate piantine di marjuana. Dal ruscello, seguendo un sistema di irrigazione fatto da centinaia di metri di tubi e da una motopompa per pescare l’acqua, i militari hanno trovato circa venti piazzole ben zappate e piantumate con circa ottocento piante di canapa indiana dai 50 agli 80 cm di altezza.

Sin dalle prime ore del giorno, i militari dell’Arma hanno effettuato un paio di prolungati servizi di osservazione sul posto finché ieri 5 luglio, (di domenica) alle prime luci dell’alba si è presentato il soggetto successivamente identificato in STECCATO Giacomo che è stato sorpreso dai carabinieri mentre a petto nudo irrigava le piante e tratto in arresto.
Successivi accertamenti hanno permesso di deferire a piede libero il correo A.T. che l’anno precedente era stato scarcerato a seguito di una condanna per coltivazione di canapa indiana nella zona del catanese, poiché lo stesso era stato più volte fermato e controllato dai carabinieri di Capizzi in quel centro anche in compagnia dello STECCATO:

Sul luogo venivano rinvenuti e sequestrati inoltre un decespugliatore, zappe, rastrelli, concimi, diserbanti. La piantagione, giunta a maturazione, avrebbe potuto fruttare dai 500 ai 600 mila euro.
Il reo, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, Dott. Francesco RIO, espletate le formalità di rito è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in Capizzi.

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