Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

RAFFINERIA MILAZZO, INTERROGAZIONE 5 STELLE AL MINISTERO SULLE FUMATE NERE


MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/07/2015. Interrogazione a risposta scritta 4-09967 presentato da VILLAROSA, D'UVA e GRILLO.

Giovedì 23 luglio 2015, seduta n. 467
VILLAROSA, D'UVA e GRILLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

in data 27 settembre 2014, alle ore 00:50 del mattino, delle fiamme intense si sono levate in prossimità della RM di Milazzo, la raffineria mediterranea operante nel territorio «del Mela» dall'ottobre 1961. Oltre alle fiamme ed al fumo la popolazione ha percepito anche i forti odori frutto della combustione. Secondo la Gazzetta del Sud del 28 settembre 2014 sono bruciati circa 600.000 litri di idrocarburi provenienti da uno dei circa 40 serbatoi, il TK513, presenti nel sito, uno dei più vicini alle abitazioni antistanti la RM;

anche nelle ore successive, nonché nelle giornate di domenica e lunedì, cioè due giorni e mezzo dopo l'incidente iniziale, i cittadini hanno assistito all'alternarsi di nuovi incendi e alla formazione di estese nuvole nere che, in base al vento, si sono dirette verso la Valle del Mela o verso il centro di Milazzo;
in relazione alla presenza sul medesimo territorio dell'impianto RM, di una centrale termoelettrica ad olio combustibile, di una fabbrica di amianto (dismessa ma non ancora del tutto bonificata), di un elettrodotto aereo quasi ultimato ed altro elettrodotto, l'area è soggetta alla disciplinata prevista per la prevenzione degli incidenti rilevanti, cosiddetta direttiva Seveso, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 334 del 1999 che prevede, inter alia, la predisposizione e coordinamento di un piano di emergenza esterno (articolo 20 del citato decreto) da parte del prefetto, d'intesa con le regioni e gli enti locali interessati, (previa consultazione della popolazione) che è comunicato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministero dell'interno ed al dipartimento della protezione civile;

in data 19 luglio 2015 numerosi cittadini assistono ad un nuovo «strano evento», ovvero emissione consistente di fumi densi e fiamme altissime; tale «strano evento» è stato documentato da diverse foto apparse sulle principali testate online della provincia di Messina ed anche in un articolo del 20 luglio pubblicato sulla Gazzetta del Sud. Tale «strano evento» tuttavia è stato non solo considerato normale dal responsabile, della comunicazione verso l'esterno della stessa RAM di Milazzo, ma addirittura, nella nota apparsa alle 14,46 del giorno stesso sul sito ufficiale raffineriadimilazzo.it, è stato oltremodo minimizzato, a giudizio degli interroganti offendendo nel profondo le coscienze dei cittadini preoccupati, giustamente, da quell'ecomostro che potrebbe arrecare seri danni prima o poi nell'indifferenza di tutti;

gli interroganti si auspicano che un domani la popolazione non riceverà notizie tranquillizzanti solo per limitare il livello di panico, e, conseguentemente il livello di rischio della popolazione stessa –:
se sia a conoscenza dello «strano fenomeno» accaduto in data 19 luglio 2015;
se intenda acquisire ogni utile elemento sulla natura del fenomeno del 19 luglio 2015 esposto in premessa e sulle modalità di gestione della comunicazione verso l'esterno della RAM di Milazzo;
se non si ritenga opportuno conoscere, nell'ottica della trasparenza e dell'informazione alla cittadinanza, quali sostanze siano state bruciate e quali siano stati i prodotti immessi nell'aria durante il fenomeno di «sfiaccolamento» dalla RAM;

se abbia disposto un sopralluogo all'interno dello stabilimento e provveduto alla conseguente comunicazione alla Commissione europea dell'accadimento di un incidente rilevante sul proprio territorio, a tal fine verificando l'esistenza e la eventuale adeguatezza del piano di emergenza esterno, nonché il corretto funzionamento dell'impianto anche in relazione al rispetto delle prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA), rilasciata dal suddetto dicastero in data 16 maggio 2011. (4-09967)

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