Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

BAGHERIA, OPERAZIONE RESET 2: SMANTELLATO IL CLAN DEL 'PIZZO', 22 IN GALERA, 36 IMPRENDITORI DICONO BASTA

Mafia: colpo a pizzo nel Palermitano, imprenditori mettono ko boss. Duro colpo inferto alla cosca di Bagheria. Al tappeto i boss storici, grazie alla dettagliata ricostruzione fornita da 36 imprenditori locali che hanno trovato il coraggio, dopo decenni di silenzio, di ribellarsi al giogo del pizzo. La cosca non risparmiava nessuna attivita' economica locale, dai negozi di mobili e di abbigliamento, alle attivita' all'ingrosso di frutta e di pesce, ai bar, alle sale giochi, ai centri scommesse

Palermo, 2 nov. 2015 - Colpo al racket delle estorsioni nel Palermitano e smantellato clan grazie alle denunce degli imprenditori. I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, nell'ambito dell'operazione "Reset 2", hanno dato esecuzione a 22 provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti capi e gregari del mandamento mafioso di Bagheria, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona, danneggiamento a seguito di incendio. Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo di Palermo, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia, hanno evidenziato la soffocante pressione estorsiva esercitata da temutissimi capi mafia che, dal 2003 al 2013, si sono succeduti ai vertici del sodalizio mafioso. Decisive le denunce degli imprenditori. I particolari dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa, alle 11, presso la Palazzina M della Procura della Repubblica di Palermo.

I nomi delle persone arrestate:

Carmelo Bartolone, 58 anni, nato a Bagheria
Andrea Fortunato Carbone, 50 anni, nato a Casteldaccia
Francesco Centineo, 31 anni, nato a Palermo
Gioacchino Antonino Di Bella, 60 anni, nato a Bagheria
Giacinto Di Salvo, "Gino", 72 anni, nato a Bagheria
Luigi Di Salvo detto "U sorrentino", 51 anni, nato a Conversano (Ba)
Nicolò Eucaliptus detto "Nicola", 75 anni, nato a Bagheria
Pietro Giuseppe Flamia, detto "il Porco", 57 anni, nato a Palermo
Vincenzo Gagliano, 51 anni, nato a Palermo
Sivestro Girgenti detto "Silvio", 44 anni, nato a Bagheria
Umberto Guagliardo, 26 anni, nato a Palermo
Rosario La Mantia, 51 anni, nato a Palermo
Salvatore Lauricella, 39 anni, nato a Palermo
Pietro Liga, 49 anni, nato a Palermo
Francesco Lombardo, 59 anni, nato ad Altavilla Milicia
Francesco Mineo, 61 anni, nato a Bagheria
Gioacchino Mineo detto "Gino", 63 anni, nato a Bagheria
Onofrio Morreale, 50 anni, nato a Bagheria
Giuseppe Scaduto, 69 anni, nato a Bagheria
Giovanni Trapani, 59 anni, nato a Ficarazzi
Giacinto Tutino, 60 anni, nato a Bagheria

Una cinquantina le estorsioni documentate nell'ambito dell'operazione "Reset 2" dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo che questa mattina hanno dato esecuzione a 22 provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti capi e gregari del mandamento mafioso di Bagheria (Palermo), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona, danneggiamento a seguito di incendio. Un duro colpo inferto a una cosca agguerrita, mettendo a tappeto boss storici, grazie alla dettagliata ricostruzione fornita da 36 imprenditori locali che hanno trovato il coraggio, dopo decenni di silenzio, di ribellarsi al giogo del pizzo. Le pressioni, seppure concentrato su settore dell'edilizio, non risparmiava nessuna attivita' economica locale, dai negozi di mobili e di abbigliamento, alle attivita' all'ingrosso di frutta e di pesce, ai bar, alle sale giochi, ai centri scommesse. (AGI)

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