Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

MESSINA, LETTERA APERTA AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA SULL’ALLARMANTE E TRAGICA SITUAZIONE DEL CARCERE DI GAZZI

Lettera aperta al Sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia Cosimo Ferri, al fine di segnalare ulteriormente l’allarmante e tragica situazione gestionale ed organizzativa del carcere messinese Gazzi
Messina, 02/12/2015 - Ill.mo dott. Cosimo Ferri, il nostro Movimento, a seguito di diverse segnalazioni, ha sentito il bisogno di indirizzarLe la presente, al fine di segnalare ulteriormente l’allarmante e tragica situazione gestionale ed organizzativa del carcere messinese Gazzi.
La nostra attenzione, al di là dell’arcinoto problema del sovraffollamento di detenuti e delle relative condizioni all’interno dell’istituto penitenziario, si concentra sulle difficoltà lavorative del corpo di polizia penitenziaria applicato alla struttura, in palese carenza numerica e disattenzionata nelle proprie esigenze organizzative e lavorative.
Caratterizzante la suddetta situazione di estremo disagio, il numero di turni inadeguati agli standard nazionali, che costringono i poliziotti penitenziari ad una turnazioni dei propri orari di lavoro, decisamente superiori agli standard previsti, con la media di 2 ore in più per turno.

Ad aggravare il quadro di carenza organica, la creazione del nucleo traduzioni e piantonamento detenuti, che prima era affidato ai carabinieri e ad altri nuclei operativi, e che oggi è prerogativa esclusiva della polizia penitenziaria. Quanto sopra, costringe, per ciò che si è anche appreso dalla stampa locale, a vedere interi reparti carcerari anche con oltre 100 detenuti, assistiti e vigilati da un unico agente e non dal numero previsto dagli standard europei, ovviamente tutto questo a discapito della sicurezza di agenti e detenuti. Allarmante anche la situazione dei mezzi in uso alle guardie carcerari per i diversi servizi e trasferimenti, molti dei quali risultano vetusti ed al limite dell’utilizzabilità.

Ma l’elemento che più ci ha allarmato e che di conseguenza ci auguriamo possa trovare riscontro nella Sua attività di Governo, è l’assenza totale di supporto e assistenza psicologica per i poliziotti penitenziari, nonostante l’allarmante situazione dei vari istituti penitenziari italiani e l’inquietante pericolo, tristemente noto negli ultimi anni, di suicidi tra gli agenti.
Nelle diverse relazioni sulle strutture carcerarie nazionali, non è raro scorgere notizia che buona parte dei poliziotti penitenziari soffrono, causa lavoro, di diversi disturbi cronici come gastrite, esaurimento nervoso e quindi spesso in malattia per causa di servizio.
Quanto sopra riportato, dovrebbe far riflettere tutti circa l’indispensabile servizio che le guardie carcerarie svolgono per garantire sicurezza e rieducazioni della popolazione carceraria, e quindi ingiustificabile lo stato di abbandono e trascuratezza in cui sono costretti ad operare, al limite della sopportazione e mettendo quotidianamente a repentaglio la propria vita per tentare di mantenere ordine nella sovraffollata struttura messinese.

Ed a poco servono gli sporadici sopralluoghi e colloqui con chi lavora in carcere degli psicologi inviati dal Ministero, se non sono frutto di un progetto di assistenza e supporto psicologico offerto ai dipendenti carcerari in maniera permanente.
Consapevoli della Sua competenza in materia e della sensibilità mostrata negli anni dei Suoi mandati governativi, l’invito del Movimento Liberi Insieme ad intervenire per far ripristinare i parametri standard di sicurezza nel carcere Gazzi e l’opportuna serenità lavorativa per i dipendenti tutti della struttura penitenziaria, da troppi anni ostaggi di politiche nazionali distratte e non sempre riguardose ed adeguate all’importante ruolo che questi agenti di polizia quotidianamente svolgono.

Il Capo Gruppo M.L.I.
Roberto Cerreti

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