Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

STABILIZZAZIONE DEI PRECARI, CISL FP SULLA PROPOSTA DI FARAONE: «TROPPO SEMPLICE E TROPPO SCONTATO»

Messina, 1 dicembre 2015 – «Il sottosegretario Faraone deve spiegare meglio quali sono i percorsi per arrivare alla vera e definitiva stabilizzazione dei precari siciliani». A chiederlo è Calogero Emanuele, segretario della Cisl Fp di Messina che ritiene la proposta lanciata dal sottosegretario «troppo semplicistica, in stile Renzi. Non possiamo esultare né essere pessimisti a priori ma non si può dire una cosa del genere senza aprire un confronto e senza definire gli aspetti più importanti legati alla copertura finanziaria, alla tipologia contrattuale».
L’uscita di Faraone, così come annunciata, per la Cisl Funzione Pubblica di Messina è propaganda elettorale e resterà tale se non si definisce un percorso serio e concreto pieno di contenuti e di sicura fattibilità.

«La costituzione di un’Agenzia, alla stregua di una partecipata – spiega Emanuele - comporta anche la valutazione sull’impatto e la ricaduta sulla spesa di personale ed equilibri di bilancio. Questi lavoratori non meritano di essere presi in giro, ancora una volta e dopo 25 anni, ma soprattutto dopo che senatori e deputati hanno attinto a pieni mano al voto di questi lavoratori».

La Cisl ha sempre auspicato una risoluzione definitiva della questione precari, mettendo sul tavolo diverse proposte alternative e percorribili, ma i Governi siciliano e nazionale hanno sempre fatto orecchio da mercanti come, ad esempio, con il congelamento della messa in ruolo di tutti i precari dei Comuni che già entro il 2014 avevano definito le procedure di stabilizzazione e che ad oggi aspettano la relativa autorizzazione da parte degli uffici regionali.

«Per questo - sottolinea Calogero Emanuele - vogliamo spiegare bene ai lavoratori precari la portata della proposta del sottosegretario Faraone che, grazie al confronto diretto avuto in occasione della visita messinese del 29 ottobre scorso, abbiamo avuto modo di capire come, oltre l’annuncio, ancora siamo in una fase preliminare».

Per il prossimo 11 dicembre è confermata la manifestazione regionale dei precari indetta dal sindacato confederale. «Se proprio bisogna ragionare sulla proposta Faraone – conclude Emanuele - è giusto che si faccia prima della manifestazione che necessariamente deve vedere la partecipazione di tutti i lavoratori interessati in quanto l’esperienza insegna che, come ogni anno, ci si limiterà ad ottenere la solita proroga di un anno».

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