Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

INCENERITORE DEL MELA: LA FAPI RIBADISCE IL “NO” REFERENDARIO

ROMA, 29/01/2016 - La Fapi ribadisce il “No” referendario all’Inceneritore del Mela e il presidente Gino Sciotto, a capo della struttura datoriale nazionale che associa diverse migliaia di imprese, plaude alle notizie che giungono dall’incontro a Roma della delegazione di amministratori del comprensorio col Ministro all’Ambiente Gianluca Galletti che ha confermato che la Conferenza Stato-Regioni non ha ancora stabilito nulla in merito alla localizzazione definitiva dei termovalorizzatori e che si riunirà già il prossimo 4 febbraio. “Diventa così altrettanto importante che le forze politiche e sociali del comprensorio milazzese – afferma l’avvocato Gino Sciotto, tra l’altro sindaco per un decennio sino al 2008 di Gualtieri Sicaminò, uno dei due comuni impegnati nel referendum – ribadiscano al presidente della Regione Rosario Crocetta la voce unanime che l’area ha solo necessità di ponderare azioni di riqualificazione che contrastano con la soluzione prospettata.

E’ indispensabile ricordare il documento redatto e rivolto alle istituzioni e alle forze politiche firmato da Padre Trifirò e da ben 18 associazioni solo l’anno scorso, in occasione dell’anniversario dell’incidente alla raffineria: Associazione Abc Sikelia Onlus; Associazione Consumatori Siciliani; Associazione Italia Nostra sezione di Milazzo; Associazione Il Maestrale; Associazione Luciese Salute e Ambiente; Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini “A.D.A.S.C.”; Associazione TSC, Associazione Passo Badia; Associazione TAT; Associazione TU.DIR.DA.I; Comitato Cittadini Pacesi per la Vita; Comitato Lenzuoli “27 settembre”; Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela; Comitato Respiriamo Monforte; Comitato Tutela Ambiente-Archi; ISDE; Legambiente del Tirreno; UCID. Un segnale della volontà popolare che gli amministratori ai vari livelli hanno il dovere di recepire”.

Nel documento si chiede principalmente: eliminazione immediata dei serbatoi a ridosso delle abitazioni civili; definizione del Piano di Emergenza esterno Comprensoriale; attivazione effettiva di tutte le procedure e sistemi di controllo a tutela dei cittadini e dei lavoratori, pianificazione (urgente) del dopo-industria.

Questo il documento integrale: 1. L’istituzione di un coordinamento intercomunale ambientale, deliberato dai Comuni, nel comprensorio perimetrato nel SIN (DM n. 308 del 28/11/2006) e dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale del Comprensorio del Mela (decreto Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente del 4 settembre 2002) e dai Comuni limitrofi che vorranno eventualmente aderire. Una delegazione delle Associazioni e dei Comitati ambientali proponenti partecipa regolarmente alle attività. Il coordinamento ha funzioni di: monitoraggio e controllo degli atti e delle attività espletati sul territorio in materia ambientale e industriale; ha altresì funzioni di programmazione, pianificazione e informazione. Il coordinamento prevede incontri pubblici a cadenza regolare. I Comuni s’impegnano a non agire individualmente in nessun caso su questi temi e a consultare preventivamente tutti i componenti del coordinamento. 2.L’immediata definizione del Piano di Emergenza esterno Comprensoriale ai sensi del D.Lgs. 334/99 e ss.mm.ii. con l’immediato avvio delle previste consultazioni delle popolazioni interessate. 3. L’immediata neutralizzazione e rimozione dei serbatoi che insistono nelle vicinanze di abitazioni civili, gli spazi creati da tali demolizioni dovranno essere ceduti ai comuni ed utilizzati per creare aree di rimboscamento e abbattimento acustico, ambientale, etc. L’immediata verifica della compatibilità degli impianti a rischio di incidente rilevante con: tracciati autostradali, stradali e ferroviari; il dirottamento del traffico veicolare dei mezzi adibiti al trasporto di qualsiasi sostanza in transito da e verso le industrie in snodi lontani dal centri abitati.

Richiedere al Ministero degli Interni e alla Commissione Nazionale per la previsione e prevenzione dei Grandi Rischi di effettuare uno studio sul rischio di incidente rilevante nella sua complessità (considerando anche gli impianti per la produzione di idrogeno, Lc-Finer, serbatoi di GPL etc.) esteso alle quattro industrie ad incidente rilevante presenti sul territorio di Milazzo e della Valle del Mela considerando anche l’eventuale “effetto domino”. 4.Coinvolgimento di tutte le Amministrazioni dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e del Sito di Interesse Nazionale delle Bonifiche durante l’iter istruttorio per le Autorizzazioni Integrate Ambientali e durante le procedura per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di altri impianti e/o industrie potenzialmente insalubri per la salute pubblica. 5. L’immediata comunicazione con adeguata pubblicità ed in forma comprensibile delle risultanze dei controlli sanitari ed ambientali previsti dalla normativa vigente effettuati immediatamente dopo l’incidente e precisamente quelli di competenza di: Arpa, Asp, Ispra... pianificare ed effettuare di campagne di monitoraggio nelle zone urbane e rurali del comprensorio a breve e a lungo termine compresi i controlli sulla catena alimentare. Inoltre rendere pubblici i verbali di sopralluogo e le delibere redatti dal Comitato Tecnico Regionale Sicilia.

6.Implementazione della rete di monitoraggio delle matrici ambientali gestito esclusivamente da Arpa Sicilia con strumentazione di proprietà pubblica che tenga conto di tutte le variabili. Fondamentale è il controllo in tempo reale dei dati emessi direttamente al camino da ogni singolo impianto funzionante. I dati dei rilevamenti e le informazioni ambientali dovranno essere resi pubblici e fruibili ai cittadini in tempo reale e con mezzi efficaci di comunicazione. A tale scopo sarebbe auspicabile la creazione di un punto Arpa direttamente in uno dei Comuni del comprensorio. Da anni Arpa Sicilia lamenta carenza di fondi e personale; le Amministrazioni Comunali dovranno impegnarsi affinché la Regione Siciliana (Presidenza della Regione, Assessorato Territorio ed Ambiente e Assemblea Regionale Siciliana) individui e stanzi con assoluta priorità le necessarie risorse economiche-strumentali per il potenziamento di Arpa Sicilia e solleciti, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 19 dello statuto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’immediato intervento dell’ISPRA a supporto di ARPA Sicilia.

7.Realizzazione di uno screening tossicologico con campionamento su vasta scala da effettuare sulla popolazione a rischio e sollecito dell’intervento del Dipartimento Epidemiologico della Regione Siciliana, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per indagini sanitarie ed epidemiologiche a breve a medio e a lungo termine sulla popolazione residente. 8.Si attivino, con il coinvolgimento delle Università Siciliane, degli ordini dei professionisti e delle Associazioni Ambientaliste, per la redazione di un progetto per lo sviluppo alternativo dell’intera Area Industriale di Milazzo-Valle del Mela.
9.Realizzazione di un dissalatore per evitare il prelievo di acque di falda. 10. Sollecitare la Regione siciliana per l’approvazione e il finanziamento del Piano di Risanamento del Comprensorio del Mela. Richiedere al Ministero dell’Ambiente e della Difesa del Territorio e del Mare fondi per una seria attività di bonifica e di riqualificazione ambientale del Sito di Interesse Nazionale. 11.Finanziamento e realizzazione effettiva del Registro Tumori Integrato per verificare la reale incidenza delle patologie tumorali e, quindi, stabilire il nesso di causalità tra fonti inquinanti e malattie. 12.Potenziamento ed adeguamento delle strutture sanitarie deputate ad affrontare emergenze, patologie croniche degenerative e neoplasie. 13.Predisposizione di programmi periodici di ricerca volti ad accertare il grado di percezione e consapevolezza relativa ai rischi ambientali ed eventuali conseguenze sulla popolazione residente.14.Introduzione del concetto di Valutazione di Impatto Sanitario – da affiancarsi alla Valutazione Ambientale Strategica, all’Autorizzazione Integrata Ambientale e alla Valutazione d’Impatto Ambientale. Le associazioni invitano tutte le amministrazioni comunali del comprensorio: - Ad appoggiare gli obiettivi anzidetti e di farsene promotrici in ogni sede istituzionale e giudiziaria. -

A non consentire a far data da subito, la possibilità alla RAM e alle altre industrie impattanti e a rischio di incidente rilevante, di realizzare nuovi impianti, e di richiedere periodiche ispezioni straordinarie (ISPRA/ARPA e CTR). - Ad elaborare di concerto con le Associazioni, i Comitati e la Cittadinanza, anche attraverso incontri pubblici la pianificazione degli interventi reali ed utili all’intera popolazione da realizzare sul territorio dei Comuni ricadenti nell’Aerca e nel SIN a carico delle industrie presenti al fine di evitare singole e casuali sponsorizzazioni. Richiedere ai Governi Regionale e Nazionale, agli Enti ed Istituzioni preposti alla tutela dell’Ambiente, della Salute Pubblica e della Sicurezza, di organizzare incontri istituzionali direttamente sul territorio con la partecipazione di una delegazione delle Associazioni e dei Comitati. Inoltre, i sodalizi invitano la deputazione regionale e nazionale, a rivedere il codice di autoregolamentazione vigente nella Regione Siciliana, ad aggiornare il Testo Unico dell’Ambiente rivedendo i valori di riferimento degli inquinanti in base alle linee guide indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e Siti di Interesse Nazionale e richiamano tutte le forze politiche e sindacali al dovere di sostenere con serietà, disinteresse e determinazione la lotta delle popolazioni per il diritto alla salute e alla vita, senza tentare di scatenare guerre fra poveri in nome di un diritto al lavoro che può essere sostenuto con efficacia reale e senza ingannevoli promesse solo dai movimenti democratici e non certo dalle stesse multinazionali che agiscono in ragione della logica del profitto”.

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