Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

INCENERITORE DEL MELA: UN PROGETTO PER LA RICONVERSIONE DELLA CENTRALE EDIPOWER

29/01/2016 - Il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela ha reso pubblico, sul proprio sito internet (cittadinicontroinceneritore.org), un progetto per la riconversione della centrale Edipower di S. Filippo del Mela. Si tratta di un progetto alternativo al mega-inceneritore proposto da A2A, capace di rilanciare la centrale dal punto di vista occupazionale. L’inceneritore non è di certo l’unica possibilità capace di garantire l’occupazione. Anzi, di per sè non potrebbe assorbire tutti i 150 lavoratori della centrale, visto che gli inceneritori in media danno lavoro a circa 50 persone o poco più. Il progetto avanzato dal nostro Comitato invece centra diversi obiettivi:
• garantire non solo una continuità occupazionale, ma anche nuova occupazione;
• azzerare le emissioni ed evitare quelle ancora più pericolose del mega-inceneritore;
• risolvere il problema dei rifiuti abolendo di fatto il ricorso alle discariche (da notare che al contrario l’inceneritore non risolve il problema delle discariche, a causa della produzione di 120 mila tonnellate l’anno di ceneri tossiche);

• garantire un soddisfacente margine di guadagno: infatti tutte le attività proposte sono già una realtà in altre parti d’Italia e non potrebbero esserlo se non fossero remunerative.
Tale progetto, che già di per sé rappresenta un buon motivo per votare NO all’inceneritore Domenica 31, prevede sia attività basate sulle energie rinnovabili pulite che su un virtuoso ciclo dei rifiuti.
Per quanto riguarda le prime, la proposta del Comitato fa tesoro del progetto della Legambiente di Brindisi denominato PaTeR (Parco Tecnologico delle Energie Rinnovabili), incentrato sul solare termodinamico e su attività di ricerca, consulenza e start-up nel campo delle energie rinnovabili.
Le proposte inerenti il ciclo dei rifiuti prevedono invece impianti di digestione anaerobica, di compostaggio, di selezione dei rifiuti differenziati e di recupero spinto di materia dalla frazione secca residua. Peraltro, nella brochure che ha recentemente distribuito ai cittadini di S.Filippo, la stessa A2A dichiara di voler realizzare alcune di tali attività, sebbene finora al Ministero sia stato presentato solo il progetto del mega-inceneritore.

Proprio su queste proposte avremmo voluto avviare un confronto pubblico costruttivo con l’azienda nella tribuna referendaria organizzata oggi dal Sindaco di San Filippo del Mela. Se non fosse che, dopo essere stati invitati, siamo stati inspiegabilmente esclusi da tale tribuna. A tal proposito dobbiamo far notare il carattere antidemocratico e discriminatorio di tale decisione, visto che il portavoce espresso dal nostro Comitato era condiviso dalla maggioranza delle altre realtà invitate alla tribuna per esporre le ragioni del NO.

Il portavoce che avevamo espresso, il dott. Davide Fidone, aveva già partecipato ai precedenti confronti con l’azienda nei consigli comunali aperti di Milazzo e Barcellona P.G., che hanno portato in entrambi i casi ad un voto unanime contro il progetto dell’inceneritore. Peraltro si tratta di un Medico Chirurgo residente nel territorio interessato, con competenze specifiche sui gravi rischi sanitari connessi a tale progetto. Forse a qualcuno non è piaciuto che si potesse parlare di tali rischi, che peraltro costituiscono indubbiamente la principale preoccupazione dei cittadini?

Con questo bavaglio ci è stato inoltre impedito di fare chiarezza una volta per tutte su cosa i cittadini di San Filippo e Gualtieri saranno chiamati a votare Domenica. Avremmo infatti, documenti alla mano, invitato A2A ad ammettere pubblicamente che il referendum non riguarda il polo delle energie rinnovabili propagandato, bensì un mega-impianto di incenerimento di rifiuti. Ciò si evince dal loro stesso progetto denominato “impianto di valorizzazione energetica di CSS” depositato al Ministero, ove, riguardo alle emissioni al camino, si fa esplicito riferimento alla normativa specifica degli impianti di incenerimento di rifiuti [in particolare l’Allegato 1 al Titolo III-bis alla Parte Quarta del D.Lgs 152/06 “Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti “, cui si fa riferimento a pag.113 dello Studio di Impatto Ambientale presentato da Edipower: si vedano le immagini allegate].

Avremmo anche parlato delle realtà ove A2A già gestisce inceneritori analoghi a quello che vorrebbero realizzare nella Valle del Mela: quella di Brescia, dove sono stati trovati valori oltre la norma di diossina nel latte vaccino, e quella di Acerra, dove i continui decessi di giovani ed adolescenti hanno indotto anche il vescovo a sollevarsi contro A2A ed il precedente Governatore della Regione a nominare una task force per vederci chiaro.

Avremmo inoltre chiarito, come dimostrato nelle nostre osservazioni inviate al Ministero, che con l’inceneritore la qualità complessiva dell’aria peggiorerà gravemente e soprattutto come tale progetto sia pericoloso in quanto tale, a prescindere dal rispetto dei limiti di legge. Infatti centinaia di studi scientifici condotti su vari inceneritori sia in Italia che in Europa ne dimostrano la grave nocività per la popolazione, anche qualora si tratta di impianti a norma, tanto che il presidente dell'associazione francese per la ricerca sul cancro Dominique Belpomme ha definito l'incenerimento dei rifiuti un "crimine contro l'umanità".

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