Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

INCENERITORE NELLA VALLE DEL MELA: “8 INCENERITORI DI CUI 2 IN SICILIA È UNA BRUTTA NOTIZIA, MA NON UN VIA LIBERA”

Nota stampa congiunta del Movimento Contro L’inceneritore nella Valle del Mela: “Non avendo argomenti concreti da portare in favore dell’inceneritore, l’azienda proponente ha pensato bene che l’unica strategia possibile sia ancora una volta quella di confondere e depistare i cittadini”
23/01/2016 - Molti a San Filippo del Mela si sono visti recapitare una simpatica brochure. Si parla di tanti bei progetti per il presunto futuro della centrale di San Filippo: impianti di fotovoltaico, digestione anaerobica dell’umido e solare termodinamico. Peccato che di tutte questo nel progetto in esame al Ministero dell’Ambiente non vi sia traccia. Viceversa il progetto realmente presentato, ovvero quello dell’inceneritore, nella brochure viene trattato in maniera grossolana e chiamato con l’espressione generica e artatamente benevola di “impianto di produzione di energia da CSS”.
E’ quindi necessario fare chiarezza:

• l’impianto a CSS proposto è semplicemente un mega-inceneritore di rifiuti, che utilizzerà le stesse tecnologie attualmente utilizzate negli altri inceneritori. Si tratta di un progetto già sonoramente bocciato da enti indipendenti come la Soprintendenza Beni Culturali e l’Ordine dei Medici.
• Il referendum di domenica 31 riguarda solo il progetto dell’inceneritore, non le altre belle cose millantate da A2A nella brochure o sui giornali. Infatti finora l’inceneritore è l’unica minacciosa proposta che l’azienda ha formalmente avanzato.
• E’ chiaro che con l’inceneritore la qualità dell’aria peggiorerà. Molte tra le emissioni più pericolose dell’inceneritore sono diverse da quelle dell’attuale centrale e quindi sarebbero una “novità”. Di certo c’è che la qualità dell’aria sarà molto più salubre senza inceneritore.

• Come dimostrato da numerosi studi epidemiologici, gli inceneritori hanno effetti devastanti sulla salute della popolazione. Ad esempio ciò è stato recentemente dimostrato da uno studio Arpa riguardante l’inceneritore di Vercelli, con effetti catastrofici sia in termini di mortalità che di malattie.
• Ovviamente anche l’inceneritore di Vercelli rispettava i limiti di legge ed anzi bruciava solo un ventesimo dei rifiuti di quello proposto qui da noi, i cui effetti sarebbero quindi molto più gravi. Il fatto che le emissioni saranno inferiori ai limiti di legge non vuol dire quindi affatto che i cittadini saranno al sicuro.

• Secondo gli stessi numeri forniti nel progetto in un anno l’inceneritore emetterà un quantitativo di diossina pari alle emissioni annuali di milioni di auto. Tale quantitativo corrisponde ad alcuni milioni di volte la dose massima tollerabile stabilita dall’Unione Europea per un essere umano
• Il progetto prevede il transito di quasi 11 mezzi pesanti ogni ora, altro che 13 viaggi al giorno come affermato dall’Amministratore Delegato Masi.

• Il recente parere positivo delle Regioni a 8 inceneritori di cui 2 in Sicilia è una brutta notizia, ma non può essere interpretato come un via libera all’inceneritore di S. Filippo. Ad ogni modo, per rispedire al mittente ogni minaccia, è ancora più importante il Referendum di domenica 31.

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