Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

PARCHI SICILIANI: “PER SENTENZA SONO INCOSTITUZIONALI E ILLEGITTIMI”

Il Capo Gruppo M.L.I. Roberto Cerreti agli onorevoli deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana
Messina, 20/01/2015 - Ill.mi onorevoli deputati, determinate “disattenzioni” o “dimenticanze” da parte del Governo Regionale e dei suoi uffici, se non giustificabili, possono in ogni caso trovare una ratio nell’anomala gestione amministrativa della Regione degli ultimi 3 anni, per cui, anche a scavalco del sentenziato della Corte Costituzionale, può capitare in Sicilia che “illegittimamente” ed “incostituzionalmente” non si recepiscano i dettami della norma nazionale in merito, mantenendo invariati ed in attività i Parchi regionali. Ma se da un verso quanto avviene nella nostra Regione può trovare spiegazione nello scriteriato agire amministrativo del Governo, non risulterebbe accettabile in materia la disattenzione del Parlamento Siciliano, che non può non tenere conto della sentenza della Corte Costituzionale n. 212 del 29 luglio 2014, in cui la Consulta dichiara l’illegittimità costituzionale degli artt. 6 comma 1, ovvero all’istituzione dei parchi e delle riserve con decreto dell’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente..”, e l’art.28, commi 1 e 2, in cui secondo il sentenziato dell’Alta Corte “..si stabiliscono forme di partecipazione degli Enti Locali nel procedimento istitutivo dell’aree naturali protette regionali diverse da quelle previste dall’art. 22 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette)”.

Osservando che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 12 del 2009, ha statuito che, in materia ambientale, la Regione Siciliana non ha alcuna competenza esclusiva e che all’articolo 5-bis comma 6 del Regolamento generale della Corte Costituzionale (approvato con deliberazione del 20 gennaio 1966) si determina che “le deliberazioni della Corte sono immediatamente esecutive..”, come anche palesato dalla sentenza di riforma della legge Fornero, dove la Consulta dichiara l’immediata esecutività delle proprie sentenze, ci si chiede ed anzi interroga, sull’inquietante scenario amministrativo e di responsabilità erariale a cui la Regione Siciliana si espone e si è esposta, non ottemperando al sentenziato dell’Alta Corte ed ai disposti normativi nazionali.

Per quanto sopra, appare oltremodo prudente, che l’Assemblea regionale Siciliana, proceda nella prossima manovra economica, nel prevedere la cassazione degli articoli incostituzionali ed il recepimento della norma nazionale, sopprimendo gli attuali illegittimi parchi, rivedendo i propri confini territoriali, in considerazione che i terreni dei privati per farne parte devono essere espropriati ai sensi dell’art.42 della Costituzione per pubblica utilità con relativo indennizzo, ed i suoi apparati amministrativi e costituendo nuovi Parchi che, come sentenziato dalla Corte Costituzionale e dal disposto normativo nazionale, prevedano la più ampia partecipazione delle autonomie locali nella loro costituzione e gestione.

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