Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PUNTO NASCITA LIPARI: LA CHIUSURA LEDE UN DIRITTO ESSENZIALE

Palermo, 26/01/2016 - “Il diritto fondamentale alla salute non può essere ritenuto un privilegio, il mantenimento di un Punto nascita nell’isola di Lipari rappresenta un servizio indispensabile ed essenziale che deve essere potenziato in linea con gli standard di sicurezza previsti. La mancata concessione da parte del Ministero della Salute della deroga per la riapertura del Punto nascita eoliano, nonostante le passate rassicurazioni della Regione Sicilia, rischia di influenzare inesorabilmente l’offerta sanitaria senza tener conto delle esigenze del territorio”. Lo scrive in un’interrogazione (allegato al presente comunicato) il presidente della commissione Attività produttive all’Ars Giuseppe Laccoto.

“La Giunta Regionale, già nel marzo del 2013 aveva deliberato il ripristino del punto nascita di Lipari attraverso un piano di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria – ricorda il parlamentare PD - il Piano non è mai stato realizzato e, nonostante non vi sia mai stato nessun atto formale di chiusura, il punto nascita è stato completamente svuotato delle professionalità necessarie. La decisione assunta in nome della sicurezza, oltre a negare il diritto alla nascita, paradossalmente, - continua - espone le puerpere a maggiori rischi; i trasferimenti in urgenza, infatti, a causa delle frequenti avversità meteo, non sono sempre realizzabili e le eventuali assistenze in loco, in caso di emergenze ostetriche indifferibili, non garantiscono i requisiti minimi di sicurezza in ambito tecnologico e organizzativo.

E’ indispensabile – conclude Laccoto – sapere quali iniziative urgenti siano state messe in campo per garantire al Punto nascita di Lipari il raggiungimento dei requisiti e degli standard di qualità e di sicurezza previsti che assicurino diritto all’assistenza e se sia stata richiesta da parte dell’assessore una deroga che consenta il mantenimento delle Unità operative di Ostetricia e Ginecologia così come avvenuto a Licata, Bronte, Pantelleria in Sicilia, ma anche Ischia, Portoferraio all’Erba, tra le isole minori, evitando così un grave atto di ingiustizia nei confronti di un luogo per altro meta di turismo internazionale essendo inserito tra i luoghi patrimonio dell’umanità”.

L'interrogazione integrale


XVI LEGISLATURA

INTERROGAZIONE
(Risposta scritta)

N. … Mantenimento in deroga del Punto Nascita dell’isola di Lipari.

Al Presidente della Regione e all’Assessore per la Salute,

PREMESSO che:

• il Ministero della Salute non ha concesso la deroga per la riapertura del Punto nascita di Lipari, nonostante le rassicurazioni della Regione Sicilia e nonostante lo stesso Punto nascita fosse stato inserito nel Decreto dell'Assessore alla Sanità del 14 gennaio 2015 "Riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera-territoriale della Regione Sicilia", pubblicato sulla GURS il 23 gennaio 2015;

CONSIDERATO che:

• la Giunta Regionale, già nel marzo del 2013, aveva deliberato il ripristino del punto nascita di Lipari attraverso un piano di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle località disagiate;

• il suddetto piano prevedeva il mantenimento e la messa in sicurezza di sette punti nascita della Regione che sebbene avessero un numero di parti inferiore ai 500 presentavano peculiari caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento dei pazienti alle strutture ostetrico-ginecologiche più vicine;

CONSIDERATO inoltre che;

• il Piano di ottimizzazione non è mai stato realizzato e che, nonostante non vi sia mai stato nessun atto formale di chiusura, il punto nascita è stato completamente svuotato delle professionalità necessarie;

• la decisione assunta in nome della sicurezza, oltre a negare il diritto alla nascita, paradossalmente, espone circa 120 gravide annui a maggiori rischi;

• i trasferimenti in urgenza, infatti, a causa delle frequenti avversità meteo, non sono sempre realizzabili e le eventuali assistenze in loco, in caso di emergenze ostetriche indifferibili, non garantiscono i requisiti minimi di sicurezza in ambito tecnologico e organizzativo;

RILEVATO che:

• l’Ospedale di Lipari rientra in un area territoriale in cui i tempi di trasferimento in elicottero superano abbondantemente i 60 minuti. Trasferire, pertanto, una gestante in elicottero risulta estremamente pericoloso sia per la donna gravida che per il nascituro. Si pensi ai verosimili casi di un distacco di placenta, ad una emorragia consistente, ad una gestosi, etc.;

• negli ultimi anni si è assistito ad un turnover di personale appena specializzato, con scarsa casistica, e comunque privo dei requisiti professionali previsti dalla legge sui "Privilege";

RITENUTO che:

• il provvedimento violi e si pone in aperta contraddizione con il "Progetto pilota per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle Isole Minori e nelle località caratterizzate da difficoltà di accesso” e con il "Piano interregionale delle isole minori e delle zone con particolare difficoltà di accesso” valutato dalla Commissione Salute nella seduta dell’11 giugno 2014;

RITENUTO altresì, che:

• il diritto fondamentale alla salute non possa essere ritenuto un privilegio da distribuire con il manuale Cancelli, ma che il mantenimento di un Punto nascita come quello dell’Isola di Lipari (che peraltro è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità ed è, pertanto, un punto centrale del turismo siciliano), rappresenti un servizio indispensabile ed essenziale che deve essere potenziato in linea con gli standard di sicurezza previsti e della utenza, residente o turistica che sia;

ATTESO che:

• lo stesso Piano Sanitario Regionale Siciliano (Piano della salute 2011/2013), al capitolo “L’assistenza Sanitaria nelle Isole Minori”, cita testualmente: “Le strutture ospedaliere insulari potranno essere mantenute nell’ottica di offrire un’assistenza di base alle popolazioni di riferimento”;

• le isole rappresentano un contesto di particolare complessità per tutta la sfera sanitaria e uno dei punti di massima criticità del Servizio Sanitario Nazionale, a causa dell'accentuata distanza dalla terraferma e delle difficoltà a garantire collegamenti stabili, soprattutto nel corso delle stagione invernale;


VISTO che:

• l'art. 32 della Costituzione recita testualmente: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".


CONSIDERATO, infine, che:

• è obiettivo prioritario dello Stato garantire un’assistenza ospedaliera di base alla popolazione di riferimento e alla popolazione incidente, anche in relazione ai flussi turistici, attraverso la presenza di un punto nascita con nido, in deroga a quanto previsto dall’accordo Stato–Regioni del 16.12.2010, nei presidi ospedalieri esistenti;

• la forte disparità di trattamento tra il punto nascita di Lipari e gli altri punti nascita della Sicilia, in particolar modo Pantelleria, che hanno ottenuto la deroga, nonostante fossero di gran lunga lontani dal raggiungimento dei 500 parti annui, costituisce una scelta fortemente discriminatoria e priva di ogni criterio logico;

• la Conferenza Stato-Regioni del 30/07/2015 ha sancito la possibilità di riattivare i punti nascita al di sotto dei 500 parti l'anno purché vengano messi in sicurezza alla pari delle strutture di primo livello e secondo quanto redatto nel "Progetto Nazionale per l’ottimizzazione dell’assistenza Sanitaria nelle Isole Minori e Località caratterizzate da eccezionale difficoltà di accesso”;

• per poter riattivare il punto nascita di Lipari la Regione Sicilia deve solo dimostrare, attraverso un progetto specifico, che tra l'altro consentirebbe di accedere ai fondi CIPE, di mettere in sicurezza il punto nascita eoliano attraverso tempi precisi, strumenti adeguati, dotazione organica in linea con le strutture di primo livello e sistemi di turnazione tali da garantire la cosidetta “manualità”;

PER CONOSCERE:

• se al Ministro della Salute sia pervenuta la richiesta di deroga della chiusura del Punto nascita di Lipari, da parte dell’Assessore regionale alla Salute, come annunciato da quest’ultimo sugli organi di stampa;

• quali iniziative urgenti siano state a tutt’oggi assunte al fine di garantire al Punto nascita di Lipari il raggiungimento dei requisiti e degli standard di qualità e di sicurezza previsti per i punti nascita di 1° livello, attraverso una adeguata dotazione organica e l’attivazione di STEN e STAM;

• se, anche alla luce delle considerazioni sopra esposte, non ritengano di dover chiedere al Ministero della Salute il mantenimento delle Unità operative di Ostetricia e Ginecologia, con punto nascita afferente al Dipartimento Materno-infantile Aziendale e cosidetto "doppio binario", prevedendo la gestione in loco dei casi a bassa complessità (gravidanze fisiologiche) e il trasferimento nei Presidi a maggiore complessità (II° – III° Livello) delle gravidanze a rischio;

• se non ritengano, infine, che la negazione della deroga richiesta dalla cittadinanza di Lipari e dalle istituzioni locali, alla pari di altre isole alla quale è stata concessa, come Licata, Bronte, Pantelleria in Sicilia, ma anche Ischia, Portoferraio all’Erba, tra le isole minori, da parte del Ministro della Salute Lorenzin, con la conseguente chiusura del Punto nascita ed il conseguente disagio delle partorienti, costrette ad affrontare la solitudine, la lontananza dalle famiglie e i costi di un soggiorno forzato che può prolungarsi anche per settimane, non sia in netto contrasto con quanto sancito dalla Costituzione e che di, fatto, operi un taglio indiscriminato alla salute dei cittadini della Regione, ponendo una indubbia questione di legittimità costituzionale.

(L’Interrogante chiede risposta scritta con urgenza)

(26 gennaio 2016)

LACCOTO


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