Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

AGROMAFIE 2016: LADRI DI GALLINE E DI OLIO D’OLICA, SOS FURTI NELLE CAMPAGNE


Il rapporto Agromafie 2016 Coldiretti, Eurispes
e osservatorio su criminalità agroalimentare.  Il quarto rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, presentato oggi, mercoledì 17 febbraio 2016 alle ore 9.30, al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, sede Coldiretti

17/02/2016 - L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita con un pericoloso impatto non solo sul tessuto economico ma anche sulla salute dei cittadini, sull’ambiente e sull’intero territorio nazionale, come dimostra l’inedita analisi sul grado di penetrazione per singola regione, da Nord a Sud. I lavori sono stati introdotti da Gian Carlo Caselli - Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare al quale seguiranno la presentazione di Gian Maria Fara - Presidente Eurispes e gli interventi di Andrea Orlando - Ministro della giustizia, Maurizio Martina -Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giovanni Legnini - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Rosy Bindi -Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Raffaele Cantone - Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. Le conclusione saranno del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

La stesura del quarto Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia è stata resa possibile anche grazie al contributo proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare. Hanno tra gli altri assicurato la presenza Tullio Del Sette - Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa - Capo della Polizia, Nunzio Antonio Ferla - Direttore della Direzione investigativa antimafia, Cesare Patrone - Capo del Corpo Forestale dello Stato, Luciano Carta - Comandante dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza. In occasione dell’avvio della prima campagna istituzionale di contrasto al
fenomeno dell' ”italian sounding” smascherati i prodotti scovati sui mercati esteri piu’ significativi che erodono quote di mercato al vero Made in Italy agroalimentare.

Rapporto Agromafie: ristorazione, carne e pane i settori più colpiti

In cima alla black list dei settori più colpiti dalla frodi salgono la ristorazione, la carne e farine, pane e pasta sulla base del valore dei sequestri effettuati nel 2015 dai Carabinieri dei Nuclei Anti Sofisticazione (Nas). E’ quanto è emerso alla presentazione del quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Il valore totale dei sequestri nel 2015 è stato di 436 milioni di euro con il 24% nella ristorazione, il 18% nel settore della carne e salumi, l’11% in quello delle farine, del pane e della pasta, ma settori sensibili sono, a seguire, quelli del vino, del latte e formaggi e dei grassi e oli come quello di oliva.

Rapporto Agromafie: sos furti nelle campagne, da ladri di polli a raid olio

Dai ladri di polli ai raid criminali organizzati con furti di intere mandrie e carichi di extravergine, intere cantine di vino svuotate ma anche attrezzature e trattori fatti sparire su commissione da bande specializzate dei Paesi dell’Est. E’ quanto è emerso alla presentazione del quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare con la presenza, tra gli altri, del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole, Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Gian Carlo Caselli Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, oltre ai vertici delle forze dell’ordine. Il Rapporto evidenzia un salto di livello nei furti ai danni delle aziende agricole e degli allevamenti.

La criminalità organizzata colpisce le campagne dove i coltivatori sono costretti a far scortare le proprie olive per difenderle dai raid criminali, ma sotto attacco sono anche gli alveari con le api lasciati incustoditi nei prati e gli animali al pascolo o nelle stalle tanto che vengono anche organizzate ronde tra agricoltori. Per combattere i furti sono entrate in gioco anche le nuove tecnologie come l'installazione di sistemi Gps sui trattori e di impianti d'allarme collegati alla centrale dei Carabinieri o della Polizia.

Nelle aziende agricole sono stati ben 2.570 i furti di attrezzature agricole e trattori e 490 casi di abigeato secondo le rilevazioni dei Comandi Territoriali dei Carabinieri nel 2015. Nelle regioni del Sud Italia il furto di dotazioni agricole si mostra con particolare prepotenza nel 2015 (2.020), mentre al Centro i valori si attestano rispettivamente a 414, e al Nord a 136. Nelle regioni centrali vi è una più alta incidenza di reati di abigeato con 277 casi nel 2015, laddove al Sud le cifre calano rispettivamente a 181 casi e, contestualmente, aumenta il numero delle persone segnalate all’Autorità giudiziaria a 24 nel 2015, a fronte delle 13 del Centro.

La criminalita' organizzata che opera nelle campagne incide più a fondo nei beni e nella libertà delle persone, perchè a differenza della criminalità urbana, può contare su un tessuto sociale e su condizioni di isolamento degli operatori e di mancanza di presidi di polizia immediatamente raggiungibili ed attivabili.

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