Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

BOLDRINI: VORRESTE CAMBIARE L'EUROPA? APPELLO AGLI STUDENTI PERCHÉ FACCIANO SENTIRE LA PROPRIA VOCE

Come vorreste cambiare l'Europa? E' uno degli interrogativi della consultazione pubblica che la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha promosso: "per permettere a chiunque di esprimere la propria opinione sul futuro dell'Unione". L'iniziativa è stata lanciata stamattina all'Università di Macerata, perché gli studenti facciano sentire la propria voce

01/02/2016 - Laura Boldrini: "Come vorreste cambiare l'Europa? E' uno degli interrogativi della consultazione pubblica on line tra pochi giorni che ho promosso per permettere a chiunque di esprimere la propria opinione sul futuro dell'Unione. Ho annunciato l'iniziativa stamattina, all'Università di Macerata, lanciando un appello alle centinaia di studenti presenti perché facciano sentire la propria voce in modo costruttivo e concreto.
Fino ad ora, il percorso europeista è stato segnato da 'stop and go', successi e sconfitte. Ma non ci si deve scoraggiare. E soprattutto, per quanto riguarda l'Italia, credo che la nostra politica debba liberarsi dello 'short- termism', quella malattia che ci impedisce di guardare lontano.
Oggi più che mai, ognuno deve fare la propria parte: parlamenti, governi e cittadini, altrimenti le forze che vogliono disgregare l'Unione avranno la meglio. Per questo ho coinvolto i miei omologhi delle assemblee elettive di Francia, Germania e Lussemburgo chiedendogli di firmare una Dichiarazione congiunta ''Piu' integrazione europea: la strada da percorrere', sottoscritta alla Camera dei deputati il 14 settembre scorso. Un documento già condiviso da 11 Paesi che intendo continuare a portare avanti. Credo sia fondamentale che in questo processo di cambiamento europeo ci siano anche i cittadini. Ecco perché spero che tanti, giovani e meno giovani, partecipino alla consultazione".

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