Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

«Cicerenella»: stravizi e sregolatezza di una antesignana di Laura Antonelli in 'Malizia' di Samperi

“Cose erotiche e proibite di Sicilia e d'Italia" di Mimmo Mòllica (Amazon), uno studio mai fatto prima intorno al sesso nei nostri canti e uno studio etnico della letteratura oscena. L’uomo osservato in tutte le sue concezioni e in tutti i suoi aspetti, non meno che in tutte le sue passioni. Strofe, composizioni e canzoni della memoria, un repertorio che rischia di essere cancellato per sempre, che porta in sé un rilevante valore 29/02/2016 - Cicerenella rientra in quella nutrita produzione partenopea di canti dalla metafora erotico-sessuale, con i suoi riferimenti espliciti e gli accostamenti al sesso e all’eros. Cicerenella, il cui nome significherebbe letteralmente "piccolo cece" (Cicer arietinum, leguminosa papiglionacea), viene maliziosamente presentata come una donna surreale ma vivace, strana e trasgressiva, ‘tenutaria’ di una “pennata, tutta la notte allummata co’ la lucernella, un cortile, tutta la notte illuminato con una lanterna: riferimento fin troppo chiaro e allusivo a luogo di ‘oscuri’ incontri e di appuntamenti!

Cicerenella aveva un gallo
e tutta la notte ci andava a cavallo.
Lei, poi, ci andava senza la sella:
questo è il gallo di Cicerenella.
Cicerenella mia
sei bona e bella.

Cicerenella sei buona e bella o sei ‘bona’ e bella? La famosa canzone popolare del 1700, attribuita ad autore ignoto, diffusa e conosciuta nell’800 col titolo di Tarantella di Posillipo, è una tarantella maliziosa, ricca di spunti arguti, divertenti ed irriverenti.
Fantasia, scherno e doppi sensi sono tra gli ingredienti principali di questo gioco musicale che disegna e fa vivere un personaggio femminile inesistente nella realtà, ma vivo e metaforicamente ricco di carattere e surreali prerogative e particolarità.

Cicerenella teneva un culo
che pareva un paniere (una cesta),
e lo mostrava la notte alle stelle:
questo è il culo di Cicerenella.
Cicerenella mia
sei buona e bella.


Cicerenella è stata interpretata e reinterpretata dai più grandi esponenti della canzone napoletana, da Roberto Murolo alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, cui risale la versione più nota e popolaresca. Di Cicerenella non si conosce l’origine né il personaggio reale cui questo nomignolo era stato imposto, ma probabilmente più che ad una Cicerenella bisognerebbe riferirsi alle Cicerenelle, genere o categoria di donne i cui comportamenti richiamano le fattezze e le abitudini della Cicerenella descritta nella filastrocca napoletana.

Cicerenella s’alzava al mattino,
metteva i pesci dentro il grembiule,
uno scappò sotto la gonnella:
questo è il pesce di Cicerenella.
Cicerenella mia
sei bona e bella.

Certo, la realtà nella quale il canto si inquadra è quella contadina, chiaramente viva in tutte le strofe della canzone. Le fattezze e le abitudini di Cicerenella non appaiono aristocratiche ma contadine e descrivono una donna dagli slanci incontrollati, incline agli stravizi e alla sregolatezza.
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“Cose erotiche e proibite di Sicilia e d’Italia” di Mimmo Mòllica
• Formato: Formato Kindle
• Dimensioni file: 1564 KB
• Lunghezza stampa: 275
• Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
• Lingua: Italiano
• ASIN: B01944K82M

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