Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

OLIO TUNISINO: A RISCHIO, PRODUTTORI, CONSUMATORI E FRANTOI

Brolo 14 marzo 2016 - Il nuovo contingente agevolato per la Tunisia che consente l’ingresso senza dazi di 35.000 tonnellate di olio tunisino che vanno ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, che porterà il totale di ingresso di olio tunisino in Italia a circa 90 mila tonnellate all’anno. Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell'olivicoltura siciliana e nazionale è il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all'estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani, dei consumatori, nonché dei 4.700 frantoi presenti sul territorio nazionale.

L’importazione di olio dal Paese nordafricano, farà crollare i prezzi del prodotto sul nostro mercato. Le condizioni e i costi di produzione in Tunisia sono infatti profondamente diversi rispetto a quanto avviene in Italia. Basti pensare che il costo del lavoro per un operaio tunisino è 15 volte inferiore rispetto ad un lavoratore italiano del settore.

Ma ad essere penalizzati oltre i produttori siciliani ed italiani , sono anche penalizzati i consumatori : le regole sull’etichettatura dell’olio prevedono la generica indicazione dell’area di provenienza e non quella specifica del Paese di origine del prodotto. Sono evidenti le contraddizioni dell’Unione Europea, in fatto di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti alimentari, perché obbliga ad indicare la provenienza della ortofrutta fresca ad esempio, ma non di quella trasformata e ciò vale anche per il latte, i formaggi e la carne.
Diventa indispensabile che vengano intensificate le attività di controllo da parte del Ministero delle Politiche Agricole, delle Capitanerie di Porto, dal Corpo forestale e dall’Ispettorato repressione frodi, sia ai porti di arrivo dell’olio nordafricano sia sulla tracciabilità dei prodotti, che rappresenta l’unica arma per prevenire e contrastare i rischi per la salute dei consumatori e per certificare la qualità dell’olio prodotto esclusivamente in Italia.
Fausto Ridolfo presidente di Casartigiani dei Nebrodi auspica << la completa attuazione delle norme già varate con la legge salva olio “Mongiello”, la n. 9 del 2013, che prevede tra le altre cose, il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale), per chi mette in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive>>.

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