Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

ATOME1, CHIESTO IL RITIRO IN AUTOTUTELA DELLE INGIUNZIONI FISCALI

Brolo 27 aprile 2016 - Fausto Ridolfo presidente dell’associazione sindacale “Casartigiani dei Nebrodi” ha inviato una lettera indirizzata al Commissario dell’AtoMe1 e per conoscenza al Presidente della Regione Sicilia. Nella lettera inviata vengono manifestati dei dubbi sull’invio delle ingiunzioni fiscali inerenti al mancato pagamento della tariffa di igiene ambientale, in quanto si chiede ai cittadini, agli imprenditori, agli artigiani
ed ai commercianti che vivono nel territorio “tirrenico-nebroideo”, un’ingiunzione fiscale che presenta nelle richieste di pagamento oltre alla tariffa di igiene ambientale anche il pagamento dell’iva del 10%. Che non si tiene conto della sentenza numero 5078 del marzo 2016 nella quale la Cassazione a sezioni riunite, ha espresso il seguente giudizio: “che la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (cfr. art. 49, d.lgs. n. 22/1997), non può essere assoggettata ad Iva in quanto ha natura tributaria, mentre l'imposta sul valore aggiunto mira a colpire la capacità contributiva che si manifesta quando si acquisiscono beni o servizi versando un corrispettivo, in linea con la previsione ex art. 3 d.p.r. n. 633/1972, non quando si paga un'imposta, anche se destinata a finanziare un servizio da cui trae benefici lo stesso contribuente”.

L’ingiunzione fiscale, risulta essere stata notificata anche a soggetti che in tutto od in parte, avevano effettuato negli anni passati il pagamento della “Tia”, e tenuto conto che nell’ingiunzione fiscale manca l’indicazione dell’autorità competente per il “riesame in autotutela” come previsto dallo statuto del contribuente, obbligando di fatto imprenditori e cittadini a dover presentare ricorso al giudice competente, per far valere i loro diritti. Considerata la crisi economica, sarebbe opportuno realizzare un piano di ammortamento personalizzato per il pagamento della Tia, con l’obbligo di compensare l’iva incassata indebitamente e procedere anche alla compensazione degli interessi legali per l’indebito pagamento dell’iva.

Fausto Ridolfo presidente di Casartigiani dei Nebrodi, invita ad una riflessione, malgrado le difficoltà economiche delle imprese e delle famiglie, è giusto esigere dall’AtoMe1 il “giusto pagamento” della “Tia”, in quanto attraverso tale pagamento vengono liquidati i vari costi di gestione per il servizio di igiene ambientale, ma è altrettanto giusto che le imprese sia invitate a pagare le giuste somme come previsto dalla sentenza della Cassazione a sezioni riunite

Commenti