Aeroitalia e Aerolinee Siciliane: salta l'accordo per costi raddoppiati e licenza mancante

Salta l’accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane. Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante  Catania, 24 aprile 2024 – Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante. In data odierna è stato risolto l’accordo preliminare tra Aeroitalia e AerolineeSiciliane. Il Presidente Dott. Giacomo Guasone comunica che il MOU tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane si è concluso negativamente.   “A tutt’oggi, - dichiara il dr.Guasone, - la società Air Connect, oggetto dell’accordo, non è stata risanata e le richieste economiche per l’acquisizione della stessa sono state raddoppiate. L’aumento della richiesta insieme alla mancata riattivazione della licenza di volo e la conseguente perdita della stagione rendono impossibile l’investimento."

REFERENDUM TRIVELLAZIONI: I RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE DEL 17 APRILE

18/04/2016 - Domenica 17 aprile ha votato il 32,15 per cento degli italiani, considerando poi per la circoscrizione estero ha votato solo il 19.73 %, le percentuale media dei votanti scende al 31,18%. Gli elettori aventi diritto erano 50.675.406, ma hanno votato 15.806 .788. Il Sì ha ottenuto l’85,84% (13.334.754) , il No il 14,16% (2.198.813). 104.423 le schede bianche (0,66%), 168.135 quelle nulle (1,06%), 633 le schede contestate e non assegnate. Il referendum sulla durata delle trivellazioni non ha raggiunto il quorum, quindi dalla consultazione referendaria non scaturirà, almeno in modo automatico, alcun effetto sul tema.

“Io sono andato a votare e ho votato no. Poi sono andato a fare il bagno nelle acque limpide e cristalline di Gela. E la risposta della Sicilia è stata netta, specialmente nella mia Gela dove la percentuale di chi è andato al voto è stata tra le più basse d'Italia”, ha detto all'Adnkronos il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, commentando il voto al referendum. “La Sicilia è stata compatta, si è schierata con Renzi - dice ancora - La risposta del popolo siciliano è stata netta. E mentre facevo il bagno riflettevo sul fatto che a inquinare il mare a Gela, in passato, non sono state le trivelle ma la raffineria. E oggi l'estrazione petrolifera non c'è più. Guardavo poi l'orizzonte e di trivelle non ne ho vista nemmeno una". "Il rischio serio era che la vittoria del sì avrebbe compromesso le ricerche sul gas, le fonti energetiche che possono contribuire alla salvaguardia del pianeta", dice. “Adesso è necessario accelerare i processi di riconversione - dice ancora Crocetta - tutti sappiamo che l'inquinamento prodotto in Sicilia era dovuto alla raffinazione. Adesso si acceleri sulla collaborazione con i paesi del Mediterraneo". Sul voto poi aggiunge: “Qualcuno ha inteso questo referendum come un voto contro Renzi, anche all'interno del Pd. Come negli altri partiti. Noi, come Regione abbiamo visto fin dall'inizio una strumentalità rispetto all'utilizzo dello strumento". "La Sicilia non ha promosso il referendum e non ha aderito e non si mette neppure a fare polemiche, questa Sicilia chiede adesso anche attenzioni, un riconoscimento”.

il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti a Bari, dopo aver votato al referendum, ha sostenuto che “il referendum è l'unica arma di cui disponiamo ad oggi per reagire contro le lobby quando queste si impadroniscono delle istituzioni pubbliche”. “Dobbiamo ricordare che questo referendum è stato chiesto dalle Regioni per bloccare le trivellazioni nelle dodici miglia". "Adesso – ha concluso - abbiamo capito che la lobby dei petrolieri scriveva gli emendamenti, si interessava probabilmente direttamente delle norme, e questo non possiamo permetterlo”. “Sono andate a votare 15 milioni di persone, io per dire in Puglia sono stato eletto con 800mila voti, mentre ieri hanno votato si 1milione 300mila persone. Più di questo non si può pretendere, abbiamo ottenuto una straordinaria vittoria”, ha aggiunto poi il presidente pugliese ospite del programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora. In ogni caso “con il quorum raggiunto però Renzi non si sarebbe dovuto dimettere - sottolinea Emiliano - il premier non c'entra niente, questo è un Referendum”.

La tabella relativa ai risultati regione per regione.







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