Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

ATO ME2: I 7 LAVORATORI TRASFERITI A SANT’ANGELO GRAVANO SULLA SOCIETÀ D'AMBITO

Lo ha stabilito il Giudice del Lavoro del Tribunale di Patti, Fabio Licata, che si è pronunciato su un ricorso presentato dagli ex dipendenti
S. Angelo di Brolo, 11/05/2016 - Dal 1° aprile, al 19 aprile 2007, è l'Ato Me2 a dovere pagare i 7 lavoratori a suo tempo trasferiti dal Comune di Sant’Angelo alla Società d'Ambito. Lo ha stabilito il Giudice del Lavoro del Tribunale di Patti, Fabio Licata, che si è pronunciato su un ricorso presentato dagli ex dipendenti. Il 14 marzo 2007, dopo oltre due anni dal passaggio dei servizi di igiene ambientale e, quindi, anche della riscossione alla Società d'Ambito, la Giunta comunale deliberò, con decorrenza 1 aprile, il trasferimento dei lavoratori. Per ragioni non dipendenti dall'Ente locale, il personale non fu assunto senza soluzione di continuità, ma con quasi 20 giorni di ritardo. Così, mentre i lavoratori hanno continuato a svolgere la loro prestazione lavorativa per con dell'Ato, la stessa Società non intendeva pagarli. Il Comune, difeso dall'avvocato Vincenzo Amato, si è opposto, perché il rapporto di dipendenza si era risolto il 31 marzo e, di conseguenza, da quella data nulla era dovuto agli ex addetti ai servizi di igiene ambientale.

L’Ente ha avuto ragione, perché l'Autoritá giudiziaria ha confermato l'obbligo per la Società d'Ambito - presso la quale gli ex netturbini, anche se formalmente non assunti, hanno prestato la loro opera - di erogare la retribuzione. “Tenuto conto della natura dei rapporti tra il Comune e l’ATO, scrive il Giudice del Lavoro nella sentenza, la Società aveva l’obbligo di provvedere all’organizzazione e gestione del servizio di raccolta dei rifiuti… ed era l’unico beneficiario diretto dell’attività lavorativa dei ricorrenti…”.
“Come dimostrano i fatti - ha dichiarato il Sindaco – l’Amministrazione ha sempre agito per difendere gli interessi del Comune e, quindi dei cittadini, sapendo valutare se, e quando, opporsi alle richieste più disparate che vengono prodotte nei confronti dell’Ente locale. Se ci fosse stata superficialità – ha concluso il primo cittadino – ci saremmo accollati oltre 6 mila euro di costi, mentre l’Ato si è incassata la tassa pagata dai cittadini”.


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