Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

ATO ME2: I 7 LAVORATORI TRASFERITI A SANT’ANGELO GRAVANO SULLA SOCIETÀ D'AMBITO

Lo ha stabilito il Giudice del Lavoro del Tribunale di Patti, Fabio Licata, che si è pronunciato su un ricorso presentato dagli ex dipendenti
S. Angelo di Brolo, 11/05/2016 - Dal 1° aprile, al 19 aprile 2007, è l'Ato Me2 a dovere pagare i 7 lavoratori a suo tempo trasferiti dal Comune di Sant’Angelo alla Società d'Ambito. Lo ha stabilito il Giudice del Lavoro del Tribunale di Patti, Fabio Licata, che si è pronunciato su un ricorso presentato dagli ex dipendenti. Il 14 marzo 2007, dopo oltre due anni dal passaggio dei servizi di igiene ambientale e, quindi, anche della riscossione alla Società d'Ambito, la Giunta comunale deliberò, con decorrenza 1 aprile, il trasferimento dei lavoratori. Per ragioni non dipendenti dall'Ente locale, il personale non fu assunto senza soluzione di continuità, ma con quasi 20 giorni di ritardo. Così, mentre i lavoratori hanno continuato a svolgere la loro prestazione lavorativa per con dell'Ato, la stessa Società non intendeva pagarli. Il Comune, difeso dall'avvocato Vincenzo Amato, si è opposto, perché il rapporto di dipendenza si era risolto il 31 marzo e, di conseguenza, da quella data nulla era dovuto agli ex addetti ai servizi di igiene ambientale.

L’Ente ha avuto ragione, perché l'Autoritá giudiziaria ha confermato l'obbligo per la Società d'Ambito - presso la quale gli ex netturbini, anche se formalmente non assunti, hanno prestato la loro opera - di erogare la retribuzione. “Tenuto conto della natura dei rapporti tra il Comune e l’ATO, scrive il Giudice del Lavoro nella sentenza, la Società aveva l’obbligo di provvedere all’organizzazione e gestione del servizio di raccolta dei rifiuti… ed era l’unico beneficiario diretto dell’attività lavorativa dei ricorrenti…”.
“Come dimostrano i fatti - ha dichiarato il Sindaco – l’Amministrazione ha sempre agito per difendere gli interessi del Comune e, quindi dei cittadini, sapendo valutare se, e quando, opporsi alle richieste più disparate che vengono prodotte nei confronti dell’Ente locale. Se ci fosse stata superficialità – ha concluso il primo cittadino – ci saremmo accollati oltre 6 mila euro di costi, mentre l’Ato si è incassata la tassa pagata dai cittadini”.


Commenti