Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

GENOVESE (CISL): «IL GOVERNO PARLA DEL SUD E PENSA AL NORD»

Interventi a sostegno della crescita e delle infrastrutture, dall’ultima riunione del Cipe la conferma: «Il governo parla del Sud e pensa al Nord». Nessuna opera del Mezzogiorno inserita nel piano approvato alla presenza del Presidente del Consiglio
Messina, 16/05/2016 – «Le parole contano zero, a certificare con i fatti il disinteresse per il sud e per la Sicilia è il Cipe». A dirlo è il segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese, dopo la decisione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione europea, tenutosi lo scorso 1. Maggio e presieduto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di applicare delle misure di defiscalizzazione per le infrastrutture considerate prioritarie per il Paese.

«Il giorno della festa del lavoro – commenta sarcastico Genovese – il Cipe ha voluto dare un contributo allo sviluppo e al lavoro dell’Italia». Le infrastrutture prese in considerazione sono il collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo, il traforo autostradale del Frejus, la Metropolitana leggera di Brescia, la galleria di base del Brennero, l’autostrada A35 Milano-Bergamo-Brescia, il servizio ferroviario metropolitano del trasporto pubblico locale di Bologna, l’acquedotto molisano e il collegamento viario della Pedemontana Piemontese. Un piano che prevede interventi per 290 milioni di euro a sostegno di imprese e della crescita che, però, si è dimenticato del sud Italia.

«Il Mezzogiorno rimane questo illustre sconosciuto – aggiunge ancora Genovese – affermare, ancora una volta, che lo strabismo del Governo che parla del sud e pensa al nord è diventato esercizio stucchevole. Crediamo sia arrivato il tempo di un riscatto di tutte le forze meridionali per far invertire la rotta e togliere il consenso sociale e politico a chi ritiene di governare “un tanto” a latitudine. E sotto il parallelo siamo Africa».


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