Gli arrestati devono rispondere di reati che vanno dall’associazione mafiosa, alle estorsioni, al controllo di appalti e servizi e al voto di scambio. Tra gli arrestati, Paolo David, consigliere comunale di Forza Italia, con un lungo passato nel Pd un , Paolo David, già coinvolto nella Gettonopoli al comune. E’ uno degli accusati di voto di scambio. L'inchiesta è della Dda. Nella notte è stata eseguita l'ordinanza con l'arresto di 35 persone (in carcere o ai domiciliari)
Messina, 12/05/2016 - Messina, 12/05/2016 - L’ordinanza del gip di Messina Maria Teresa Arena ha portato in carcere a Messina 26 persone, altre 9 sono state poste agli arresti domiciliari. Colpiti i vertici di tre famiglie mafiose messinesi operanti nei quartieri Camaro, Santa Lucia Sopra Contesse e San Paolo. Tra le perone arrestate c’è pure il consigliere comunale
in carica Paolo David, oggi in Forza Italia, in passato esponente di spicco del Pd messinese, già coinvolto nella Gettonopoli al comune di Messina. Paolo David, già capogruppo del Pd, è transitato in Forza Italia con il gruppo che fa capo all’onorevole Francantonio Genovese. David è tra i 35 arrestati dell’operazione che dalle prime luci dell’alba ha visto impegnati gli uomini della Squadra Mobile
di Messina, in collaborazione con quelle di Palermo, Catania,
Caltanissetta, Reggio Calabria, Vibo Valentia ed Enna. L’accusa per David è di voto di scambio.
Gli arrestati devono rispondere di reati che vanno dall’associazione mafiosa, alle estorsioni, spaccio di droga, voto di scambio, controllo di appalti e servizi. Sequestrate 4 società, considerati dagli inquirenti “settori commerciali leciti che concorrevano al mantenimento di attività illecite”.
Stando alle indagini, appartenenti alle cosche mafiose messinesi in combutta con personaggi del mondo della politica, ostacolavano il libero esercizio del diritto di voto per le consultazioni elettorali Regionali, politiche e comunali, nel periodo che va dall’ottobre 2012 al giugno 2013.
Quanto alle accuse di voto di scambio, stando alle indagini, dal 2012 al 2013 le elezioni Comunali, come quelle Regionali e Politiche, sarebbero state condizionate dalla mafia messinese, ovvero da quel “verminaio” che già negli anni scorsi aveva interessato Messina portandola agli ‘onori’ della cronaca per il guazzabuglio di intrecci e interessi che dalla politica si diffondevano nei settori imprenditoriali, degli appalti e più sinteticamente della criminalità organizzata e della mafia.
L’ordinanza è stata fi
rmata dal gip di Messina, Maria Teresa Arena, su richiesta dei magistrati della Direzione antimafia, Liliana Todaro e Maria Pellegrino.
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