Ponte sullo Stretto: "Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani"

Di Paola (M5S): Risorse per il ponte siano restituite ai siciliani. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scuole e ospedali.  Palermo 16 dicembre 2025  - “Altro che ponte di propaganda, ridateci gli 1,3 miliardi di fondi FSC. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre, anche con una mozione del novembre scorso: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scu...

PAPA FRANCESCO: "EUROPA, CHE TI È SUCCESSO?”

06/05/2016 - Un’Europa “famiglia di popoli” e non solo unione di banche. Papa Francesco è tornato a parlare del Vecchio Continente nel giorno in cui le sue massime autorità sono giunte in Vaticano per conferirgli il “Premio Carlo Magno”, onorificenza assegnata a chi si distingue per impegno in favore della pace e dell’integrazione in Europa. Prima di incontrare i suoi ospiti nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, il Papa ha ricevuto assieme il presidente del Parlamento europeo, Martin Shultz, il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, e il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker. Subito dopo si è intrattenuto anche con la cancelliera tedesca, Angela Merkel.
Qui di seguito alcuni passaggi del discorso di Papa Bergoglio.

"Europa, che ti è successo? Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?”.

"L’ammirazione per questi valori si scontra col presente. C’era nei Padri che immaginarono l’Europa unita “un’ardente desiderio” di novità, ma quegli ideali – considera Francesco – paiono “spenti”, adesso si “guarda al proprio utile”, si sta chiusi in “recinti particolari”. Invece, obietta, serve una rapida “trasfusione della memoria”:

"A tal fine ci farà bene evocare i Padri fondatori dell’Europa. Essi seppero cercare strade alternative, innovative in un contesto segnato dalle ferite della guerra. Essi ebbero l’audacia non solo di sognare l’idea di Europa, ma osarono trasformare radicalmente i modelli che provocavano soltanto violenza e distruzione”.

"No, ripete Francesco, a visioni riduzionistiche, che invece di “grandezza, ricchezza e bellezza”, generano “viltà, ristrettezza e brutalità”. No alle “colonizzazioni ideologiche”, perché “l’ampiezza dell’anima europea” si distingue non “nel contrapporsi ad altri, ma nel portare impressi i tratti di varie culture e la bellezza di vincere le chiusure”."Questa cultura del dialogo, che dovrebbe essere inserita in tutti i curriculi scolastici come asse trasversale delle discipline, aiuterà ad inculcare nelle giovani generazioni un modo di risolvere i conflitti diverso da quello a cui li stiamo abituando. Oggi ci urge poter realizzare “coalizioni” non più solamente militari o economiche ma culturali, educative, filosofiche, religiose”.
“Sogno – insiste il Papa – un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto”:
“Sogno un’Europa, in cui essere migrante non è delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile”.

"Sogno – conclude Francesco – un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni”:

“Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia”.

“Che il Santo Padre – conclude la menzione d’onore del Premio – ci dia il coraggio e la fiducia per fare nuovamente dell’Europa quel sogno che abbiamo osato sognare per oltre 60 anni”.
(Da Radio Vaticana, servizio di Alessandro De Carolis:)

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