Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

RENZI RIAPRE LA CARREGGIATA DEL VIADOTTO HIMERA DOPO LA FRANA

Nel rispetto dei tempi programmati concluse le verifiche tecniche e installati sistemi di monitoraggio per l’area interessata dal movimento franoso. Anas comunica che oggi, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio e del Presidente Anas Gianni Vittorio Armani, è stata riaperta al traffico la carreggiata in direzione Palermo del viadotto “Himera”, sull’autostrada A19 “Palermo-Catania”.

Palermo, 30 aprile 2016 - Nel rispetto dei tempi programmati si sono concluse le verifiche tecniche sulla carreggiata in direzione Palermo e sono state completate le attività necessarie per la riapertura del viadotto in direzione Palermo, chiuso nell’aprile del 2015, in seguito ad un movimento franoso che lo aveva reso inagibile a seguito dell’irreparabile danneggiamento dell’adiacente viadotto in direzione Catania.

Dopo la demolizione, avvenuta a dicembre del 2015, dei 200 metri di viadotto in direzione Catania, sono state avviate approfondite analisi sulle strutture del viadotto in direzione Palermo con accertamenti diretti sia dello stato di integrità sia della qualità dei materiali. Queste indagini e prove, infatti, per caratteristiche ed localizzazione non erano eseguibili prima della demolizione del viadotto. In particolare, sono stati svolti ulteriori approfondimenti di rilievo geometrico degli elementi del viadotto tra le pile 16 e 22, compresi i plinti di fondazione, previo loro parziale scoprimento. Inoltre, il rilievo del quadro fessurativo e le analisi del comportamento di giunti e appoggi; valutazioni delle proprietà meccaniche e di resistenza dei materiali con le relative prove di laboratorio; indagini geoelettriche e carotaggi.

Altre indagini, con particolare riferimento alle prove di carico svolte nei giorni scorsi, hanno dato indicazioni positive sulla statica dell’opera.

Nell’ambito delle attività di analisi e verifica dell’opera, Anas è stata coadiuvata, per gli aspetti strutturali, dal Professor Marcello Arici dell’Università degli Studi di Palermo (Professore associato di Tecnica delle Costruzioni e Costruzione di Ponti) e, per gli aspetti geotecnici, dal Professor Calogero Valore della Scuola Politecnica dell’Università di Palermo (Professore Ordinario di Geotecnica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale, dei Materiali (DICAM).

Sono stati inoltre installati sistemi di monitoraggio sia per le strutture del viadotto che per la pendice interessata dal movimento franoso.

In particolare per il sistema di monitoraggio topografico di alta precisione, sono in funzione diverse stazioni robotizzate, dotate di sistema di acquisizione e trasmissione dei dati al centro di controllo Anas. Il sistema di monitoraggio, in caso di superamento delle soglie di allarme, allerta tutti i soggetti deputati alla gestione dell’emergenza.

Sono proseguite intanto le attività legate alla realizzazione del nuovo viadotto in direzione Catania. Il nuovo tratto di viadotto Himera sarà in acciaio, con tre campate di grande luce per uno sviluppo complessivo di 270 metri. La campata centrale di luce 130 metri consentirà di scavalcare tutta la parte centrale del corpo di frana, mentre le due pile e le relative fondazioni, posizionate ai margini della frana, saranno dimensionate per resistere al complesso quadro geomorfologico esistente sui versanti. Entro la fine di maggio è atteso il parere favorevole da parte della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), che permetterà di completare la già avviata progettazione esecutiva. A valle dell’approvazione del progetto esecutivo sarà avviata la gara d’appalto. I tempi stimati delle lavorazioni sono di 18 mesi e si prevede che possano essere completati nel 2018.

L’intervento del nuovo viadotto è compreso nell’ambito del Piano di riqualificazione da 872 milioni di euro per l’intera A19, già avviato con la pubblicazione di diversi bandi per accordi quadro finalizzati all’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria degli impianti tecnologici, all’aperto e in galleria e per interventi di pavimentazione e segnaletica.

Il Piano in particolare prevede l’ammodernamento dell’arteria con 84 interventi di manutenzione straordinaria, lungo tutti i 192,800 km dell’autostrada, con i suoi 219 ponti e viadotti, 28 gallerie e 19 svincoli. Tale ammodernamento consisterà nel rifacimento della pavimentazione, della segnaletica e delle barriere laterali di protezione, nella ritinteggiatura delle pareti delle gallerie, nell’installazione di illuminazione a led, di impianti di ventilazione e di segnaletica luminosa. Saranno realizzati anche strumenti relativi all’infomobilità, quali centraline meteo, wi-fi, videosorveglianza, nuovi pannelli a messaggio variabile, nuova segnaletica turistica.

Il Piano per l’A19 rientra nel complesso degli investimenti programmati da Anas in Sicilia. Nel quinquennio 2015-2019 Anas ha infatti destinato alla Sicilia 3 miliardi e 300 milioni di euro, pari al 16,5% dell’investimento nazionale, di cui 1,5 miliardi per la manutenzione e 1,8 miliardi per nuove opere.

Commenti

  1. Ma non si poteva evitare di spendere 30 milioni per la bretella???? Come dicevano alcuni ingegneri dell'Ordine di Palermo, si poteva e si doveva fare. Invece abbiamo un presidente del consiglio che si inorgoglisce perchè spende invece di risparmiare e ci prende a tutti in giro...SCEMI che non siamo altro

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