Croce, la VAS ed il mistero della lettera. CapitaleMessina interviene sulla polemica tra Croce e De Cola sulla VAS, con una nota del presidente Pino Falzea e del portavoce Gianfranco Salmeri: "giusta la posizione di Croce, ma la lettera del suo assessorato lo contraddice"
Messina, 07/07/2016 - Se Atene piange Sparta non ride. Se il Comune di Messina si caratterizza, sovente, per lentezza ed approssimazione nella gestione dei procedimenti burocratici, la Regione Siciliana non è da meno. Veniamo al punto: la famosa diatriba sull'assoggettabilità o meno a VAS (Valutazione Ambientale Strategica ) della Variante di salvaguardia al PRG del comune di Messina, la cosiddetta "Salvacolline". Abbiamo sostenuto più volte, come anche hanno fatto gli ordini professionali, che non si può derogare (e non è giusto farlo per rispetto dei cittadini) all'assoggettabilità alla VAS e lo ribadiamo: l'assessore De Cola, autoreferenziale come "more solito", ha percorso ostinatamente una strada che ha fatto perdere tempo prezioso con danni conseguenti alla salvaguardia ed all'economia del territorio.
Recentemente l'assessore regionale al Territorio Croce ha emanato un decreto che mette la parola fine alla questione e stabilisce la necessità dell'assoggettabilità alla VAS del piano urbanistico del comune, finalmente! Quello che, però, per noi rimane un mistero è perché da un ufficio del suo Assessorato il 30 giugno scorso viene inoltrata al Comune di Messina la lettera ufficiale di notifica del Decreto stesso, firmata dal Funzionario Direttivo M. Antonietta Aiello, nella quale si comunica invece che la Variante del Comune è da escludere dalla Valutazione Ambientale Strategica. Quindi in totale contraddizione con quanto riportato nel Decreto. Chi ci capisce qualcosa è bravo!
Chiediamo all'Assessore Croce lumi al riguardo, chiarisca se vi è stato un improvviso mutamento di indirizzo nella formulazione del Decreto, chi e perché ha cambiato idea, ovvero se si tratta di un semplice errore di formulazione della lettera di invio!
Ma se non si tratta di un repentino ripensamento, sarebbe bene che l’Assessore Croce spieghi anche perché, ad una richiesta di esclusione inviata dal Comune nell’Agosto 2015 ed integrata nell’Ottobre 2015, si sia risposto ben 8 mesi dopo, dica con la chiarezza che spesso lo contraddistingue a chi devono essere imputate le responsabilità di tale intollerabile ritardo.
I cittadini hanno il diritto di sapere, a nessuno è consentito giocare a scapito degli interessi vitali della città.
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