Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

ANTOCI E LE PUBBLICHE SCUSE DELLA FORTINO: “ALTRO CHE SCUSE… TIRI FUORI I NOMI"

La lettera con cui la giornalista Adele Fortino si scusa con la signora Teresa Rampulla, moglie di Giseppe Antoci, presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi, dopo averla indicata come parente del boss mafioso Rampulla della famiglia di Mistretta. La notizia in effetti “è completamente destituita di fondamento”, come la stessa Fortino ammette nella sua lettera. “Sono desolata per il clamoroso incidente nel quale sono incappata...”, si scusa la Fortino. Ma la reazione del presidente Antoci non è affatto conciliante: "Le pubbliche scuse della giornalista... Altro che scuse… tiri fuori i nomi di chi ha armato la sua penna… faccia Nomi e Cognomi". Qua di seguito la nota del dott. Antoci e il testo della lettera di scuse di Adele Fortino, che Antoci rispedisce al mittente

16/09/2016 - Sono mesi che sopportiamo le sue angherie, ha iniziato dipingendo me come una sorta di “bamboccio”, applicandomi anche soprannomi di cui nessuno conosceva l’esistenza, mettendo in discussione la mia serietà e la mia attività.
Mi viene in mente, per esempio, l’articolo sull’agguato mafioso nel quale ha utilizzato una foto delle ore 10 del mattino, quando le due carreggiate erano già state liberate dai massi, chiedendosi come mai la polizia non avesse aggirato “quei pochi massi della foto”. Risultato: quello di provare a gettare ombre su quella notte, offendendo per primi quei servitori dello stato che, per una retribuzione non certamente adeguata ai rischi, hanno salvato la mia vita mettendo gravemente la loro in discussione.
Io le ricordo le loro lacrime, insieme a me quella sera, sconvolti, impauriti, smarriti… VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA. Un giorno un Magistrato in una manifestazione pubblica subito dopo l’attentato disse alla platea: “Se qualcuno pensa di fermare Antoci delegittimandolo, sappia che se la vedrà con lo Stato”. Allora io non capii, ma adesso sì… ho capito bene sperimentando sulla mia pelle e quella della mia famiglia questo metodo assurdo e vigliacco, quello della macchina del fango.
E adesso dopo 46 giorni, con un colpo di “Mi sono sbagliata” ecco tornare la signora Fortino a parlare della famiglia Antoci. Che onore!

Noi lo ricordiamo bene, signora Fortino, quel 23 di luglio: ci stavamo preparando per andare al matrimonio del figlio di un nostro caro amico, al quale volevamo essere presenti nonostante cerchiamo di evitare, per ovvie ragioni, di presenziare a cerimonie. Sì, ci stavamo preparando pensando di passare una serata un po’ diversa da quelle solite a casa… Invece arriva la Signora Fortino, che, senza neanche fare una minima telefonata (come adesso dice di aver fatto ad amici stefanesi), si inventa di sana pianta una parentela inesistente di mia moglie con una capo mafia, della quale mette anche la foto, chiedendosi come Giuseppe Antoci, “dilaniato” potesse fare antimafia avendo la mafia dentro casa.

Non potrò più dimenticare i volti delle mie figlie mentre, invece che andare al matrimonio, mia moglie finiva al 118, piena di bolle rosse e con i battiti impazziti. Mortificata, amareggiata ed umiliata da un giornalismo inconcludente e “stranamente” persecutorio per il quale mi aspetto che l’ordine dei giornalisti intervenga in modo esemplare. Cosa ha fatto di male Antoci? Chissà!!! La Magistratura scoprirà anche questo, ne sono certo!E adesso, dopo le denunce, dopo 46 giorni e forse 46 consulti legali, arrivano le scuse. Come è possibile che una notizia così grave e infondata e nel contempo così facilmente verificabile, venga sbattuta sui social in un modo così violento?
Chi sono i soggetti che hanno informato la signora Fortino di questa “ghiotta” notizia?
Ecco, vuole scusarsi? Vuole dimostrare, come dice, la sua buona fede?
Dica nomi e cognomi, li faccia pubblicamente sugli stessi social sui quali ha fatto impazzare la falsa notizia e li faccia in fretta. Tutta Italia non aspetta altro!

A mia moglie, quella persona che oggi la signora Fortino dipinge come persona perbene, madre e moglie affettuosa, ecco, a quella stessa persona e alle sue figlie, la signora Fortino con la sua penna ha lasciato un solco indelebile che rimarrà nel cuore e nella mente con i tratti di un inchiostro ignobile che purtroppo non si cancella. L’inchiostro della diffamazione e della premeditazione per colpire chi non fa altro che il proprio dovere. Sappiano i due blog, L’Opinione di Adele Fortino e Sicilia Cronaca, e tutti coloro che hanno utilizzato la notizia per infamare anche attraverso le condivisioni volontarie e scientifiche su Facebook, che la violenza che io attribuisco all’accaduto non è seconda certamente all’attentato mafioso del 18 di maggio. Queste pallottole fanno più male. Giù le mani dalla mia famiglia… e…
ADESSO FUORI NOMI E COGNOMI!!!!

La lettera con cui la giornalista Adele Fortino si scusa con la signora Teresa Rampulla, moglie di Giseppe Antoci, presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi

CARA SIGNORA TERESA RAMPULLA, MI PERDONI, HO SBAGLIATO...
By Adele Fortino 16:21:00 Caso Teresa Rampulla, Lettera di scuse

Cara signora Teresa Rampulla, proprio in questi giorni mi sono convinta che la notizia da me pubblicata un paio di mesi fa su questo blog, relativa a una sua parentela con la famiglia Rampulla di Mistretta, è completamente destituita di fondamento. Sono desolata per il clamoroso incidente nel quale sono incappata... altresì sono felice perché ho appreso dal suo avvocato che il mio post l’aveva molto amareggiata. Da alcuni contatti avuti in questo periodo con alcuni amici di Santo Stefano ho appreso che lei è una donna in gamba, tesa al compimento della sua professione scolastica e del suo ruolo di madre e moglie affettuosa. Nel corso di un’audizione telefonica con l’Ordine regionale dei giornalisti ci ho tenuto a precisare che comunque fossero andate le cose, lei, nell’immaginario dei suoi concittadini, sarebbe rimasta una persona per bene.
Spero che , se le stelle saranno favorevoli e se lei si convincerà della mia buonafede, un giorno potremo incontrarci per un caffè. Le reitero le mie scuse Adele Fortino

Da Messina 14/9/2016

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