Istat. Italia primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg assegnati dall’Unione europea. I settori con il maggior numero di prodotti Dop, Igp e Stg sono: gli Ortofrutticoli e cereali (106 prodotti), i Formaggi (51), gli Oli extravergine di oliva (43) e le Preparazioni di carni (40). Le Carni fresche e gli Altri settori comprendono, rispettivamente, 5 e 33 specialità. Nel 2015 gli operatori certificati sono 80.010, 162 in più rispetto al 2014 (+0,2%). Il 91,1% svolge esclusivamente attività di produzione e il 5,7% di trasformazione; il restante 3,2% effettua entrambe le attività.
17/12/2016 - Nel corso del 2015, fra i nove nuovi riconoscimenti conseguiti dall’Italia, tre sono prodotti ortofrutticoli: si tratta della Dop Patata novella di Galatina e delle Igp Patata rossa di Colfiorito e Cipolla bianca di Margherita. Nel settore si contano prodotti molto diffusi (Mela Alto Adige o Südtiroler Apfel, Mela Val di Non, Arancia Rossa di Sicilia, ecc.) accanto a tipiche produzioni di nicchia (Cappero di Pantelleria, Asparago verde di Altedo, ecc.).
L’attività di trasformazione consiste spesso solo nel confezionare (selezionare, calibrare, ecc.) le produzioni ortofrutticole e cerealicole che, tal quali, costituiscono prodotti Dop e Igp. Solo per pochi prodotti viene eseguita una fase di trasformazione (Farina di Neccio della Garfagnana, Oliva Ascolana del Piceno, ecc.).
Nel settore Ortofrutticoli e cereali gli operatori sono 17.712. Di questi, 17.061 sono produttori, che utilizzano 53.958 ettari (in media 3,2 ettari per produttore) e 1.350 trasformatori con 1.416 impianti. Rispetto al 2014 si registra un calo dei produttori (-218, -1,3%) e della superficie (-1,5mila ettari, -2,7%) a fronte di un aumento dei trasformatori (+146, +12,1%) e degli impianti (+147 strutture, +11,6%). Nel corso del 2015, gli operatori entrati sono meno dei fuoriusciti dal sistema di certificazione (1.334 contro 1.684).
La gestione femminile, in leggero calo rispetto al 2014 e superiore a quella rilevata per i settori zootecnici, riguarda il 20,8% delle unità produttive e il 16,4% delle imprese di trasformazione. Oltre il 90% dei produttori e l’80% della superficie si trova nelle aree montane e collinari. La maggioranza dei trasformatori (51,8%) svolge contemporaneamente anche l’attività di produttore.
La coltura più estesa è il melo, coltivato sul 43,5% della superficie dal 65,5% dei produttori; segue l’arancio con il 10,7% dell’area utilizzata.
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