Autonomia differenziata: incontri in Sicilia e a Milazzo, “rischia di spaccare l'Italia”

Autonomia differenziata.  Fico e Di Paola (M5S), sei incontri in Sicilia, domenica e lunedì, per parlare di autonomia differenziata “che rischia di spaccare l'Italia” 20/04/2024 - Sei incontri in appena due giorni per parlare di autonomia differenziata, “la riforma scellerata che rischia di spaccare l'Italia”. È il mini tour che l'ex presidente della Camera Roberto Fico, farà in Sicilia domenica 21 e lunedì 22 aprile prossimi assieme al coordinatore regionale M5S per la Sicilia, Nuccio Di Paola, per illustrare i contraccolpi del ddl Calderoli. "L'autonomia differenziata - dice Fico - sarebbe uno schiaffo insopportabile al Sud, aumenterebbe i divari che già esistono e danneggerebbe la struttura istituzionale del Paese. E' un disegno scellerato che mira a spaccare l'Italia. In questi mesi sto girando l'Italia per parlare dei rischi dell'autonomia voluta da Calderoli ed è importante parlarne anche in Sicilia". “Di questa riforma che rischia avere

OCCUPAZIONE: CRESCE BOLZANO, CALA LA SICILIA

12/12/2016 - Vengono diffusi oggi i nuovi dati della contabilità
regionale e provinciale, coerenti con le stime a livello
nazionale pubblicate a settembre 2016.
 Nel 2015 il Pil per abitante risulta pari a 33,4mila
euro nel Nord-ovest, a 32,3mila euro nel Nord-est e a
29,3mila euro nel Centro.
 Il differenziale negativo del Mezzogiorno è molto
ampio: il livello del Pil pro capite è di 17,8mila euro,
inferiore del 44,2% rispetto a quello del Centro-Nord
(44,5% nel 2014). In termini di reddito disponibile per
abitante, il divario scende al 34,3% (35,0% nel 2014).
 La spesa per consumi finali delle famiglie a prezzi
correnti è di 19,4mila euro nel Nord-ovest, 19,2mila
euro nel Nord-est, 17,4mila euro al Centro e 12,7mila
euro nel Mezzogiorno. Il divario negativo tra
Mezzogiorno e Centro-Nord è del 32,1%.

 Nel 2015 il Pil in volume, a fronte di una crescita a
livello nazionale dello 0,7% rispetto all’anno
precedente, ha registrato un incremento dell’1,1% nel
Mezzogiorno, dello 0,8% nel Nord-ovest, dello 0,7%
nel Nord-est e dello 0,3% al Centro.
 Tra il 2011 e il 2015 le aree che registrano i cali più
marcati del Pil sono il Centro (-1,2%) e il Mezzogiorno
(-1,1%). La flessione è stata più contenuta nel Nordovest
(-0,9%) e nel Nord-est (-0,5%).

2015: nel Mezzogiorno la migliore performance sull’anno precedente
Nel 2015 il Pil in volume a livello nazionale aumenta dello 0,7% rispetto all’anno precedente, ma
diminuisce rispetto al 2011 ad un tasso medio annuo pari a -0,9%.
Nel 2015 tutte le ripartizioni geografiche registrano aumenti del Pil in volume ma presentano un
calo significativo rispetto al 2011. La migliore performance del’ultimo anno è quella del
Mezzogiorno, che ha segnato una crescita dell’1,1% rispetto al 2014; ciò nonostante, la
diminuzione media annua rispetto al 2011 (-1,1%) resta più marcata di quella nazionale. Per il
Nord-ovest si registra una crescita dello 0,8% nel 2015 e una variazione media di -0,9% nel
quadriennio; nel Nord-est, l’incremento del Pil è dello 0,7% sull’anno precedente mentre il calo
medio annuo nel periodo 2011-2015 è dello 0,5%. Il Centro mostra nell’ultimo anno un recupero
più modesto, con un aumento di 0,3%, a fronte di una flessione accentuata nel periodo (-1,2%).

La crescita del Mezzogiorno registrata nel 2015 è trainata da Basilicata (+4,1%), Abruzzo (+2,6%), Sicilia (+2,1%) e Puglia (+1,2%). La Calabria, con +1,1%, è in linea con il risultato del Mezzogiorno mentre il Molise presenta un incremento di poco inferiore (+0,9%). La Campania registra un lievissimo calo (-0,1%), mentre la Sardegna segna (insieme alla Valle d’Aosta) il risultato più negativo tra le regioni italiane, con un calo dello 0,7%.


Tra 2011 e 2015 l’
occupazione cresce solo nella Provincia Autonoma di Bolzano
A livello nazionale l’input di lavoro complessivo, misurato in termini di numero di occupati,
aumenta nel corso del 2015 dello 0,6% (Prospetto 2, Figura 4). Il risultato più favorevole si
registra nel Mezzogiorno, con una crescita dell’1,5%, seguono il Centro (+0,6%) e il Nord-ovest
(+0,4%). Il Nord-est presenta, invece una dinamica negativa (-0,5%).
Tra 2011 e 2015, gli occupati diminuiscono, in media annua, dello 0,4% in tutte le regioni:
Aumentano leggermente nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen. Le flessioni sono inferiori
alla media nel Centro (-0,1%) e nel Nord-ovest (-0,3%), mentre hanno un ritmo più accentuato
nel Nord-est (-0,5%) e nel Mezzogiorno (-0,6%).

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