Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

CACCIA SOSPESA ALLA BECCACCIA PER 5 GIORNI E LIMITATO L'USO DEI CANI

WWF: PROVVEDIMENTO DOVEROSO MA TARDIVO E INSUFFICIENTE, INASCOLTATE LE INDICAZIONI SCIENTIFICHE DELL'ISPRA. CACCIATORI UNICA “SPECIE PROTETTA”. Si potrà continuare a sparare ed uccidere fino a 15 animali al giorno, anche di specie a rischio. Deficit di controlli, chi vigilerà sui 34mila cacciatori siciliani per prevenire e contrastare gli illeciti venatori? La Sicilia tappa obbligata per migliaia di uccelli nei loro viaggi migratori in primavera ed in autunno, nonché area di svernamento per molte specie

 12.01.2017 - Dopo l'istanza di sospensione totale della caccia per l'emergenza neve e gelo avanzata dal WWF lo scorso 7 gennaio, nei giorni scorsi l'Assessore regionale all'Agricoltura, on. Antonello Cracolici, ha emanato un decreto di parziale modifica del “Calendario Venatorio”: sospesa la caccia alla beccaccia per soli 5 giorni; sospeso l'uso di cani da caccia fino al 16 gennaio; sospesa la “caccia vagante” per 6 giorni. La caccia nelle restanti forme (in battuta e da appostamento) ed alle altre 19 specie (tra cui alcune addirittura riconosciute in declino in Europa e da proteggere!) continuerà fino alla regolare chiusura della stagione venatoria, prevista per il 30 gennaio.

“Si tratta di un provvedimento anzitutto tardivo, visto che per una settimana la fauna è stata fucilata senza tregua nonostante freddo e neve - commenta Ennio Bonfanti, referente “fauna” del WWF Sicilia e membro del Comitato regionale faunistico venatorio dell'Assessorato all'Agricoltura - e di un atto dovuto, in quanto già previsto dalle vigenti norme venatorie. Ma dal punto di vista della conservazione della fauna è evidentemente insufficiente, poiché - ammesso che venga rispettato alla lettera da tutti i 34mila cacciatori siciliani, stante la notoria assenza di controlli nelle campagne - si continuano a sottoporre alle fucilate animali selvatici proprio quando questi sono più vulnerabili perchè stremati dai rigori dell'inverno: ogni cacciatore potrà uccidere ben 15 animali al giorno, anche di specie con status di conservazione sfavorevole! Una scelta più coraggiosa e di maggiore buonsenso avrebbe comportato la totale chiusura anticipata della caccia, ma tant'è - conclude amaramente Bonfanti-: per la Regione i cacciatori sono l'unica vera “specie protetta” che deve sempre e comunque essere accontentata!”.

Rimangono gravemente inascoltate anche le autorevoli indicazioni del mondo scientifico: il WWF ricorda che già a maggio dell'anno scorso l'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) aveva chiesto alla Regione la chiusura anticipata al 31 dicembre della caccia alla beccaccia. La forte pressione venatoria e la precocità riproduttiva di questa specie, infatti, consigliano di non allungare la stagione venatoria fino all'inverno inoltrato. Analogamente, l'ISPRA aveva chiesto la chiusura anticipata della caccia ai tordi al 10 gennaio, poiché dopo quella data vi è un periodo climatico più critico per tali specie, tra l'altro appena precedente a quello di migrazione pre-nuziale e pertanto necessitante di una adeguata preparazione energetica degli animali.

Neppure la richiesta dell'Istituto di protezione ambientale di chiudere la caccia al 20 gennaio per anatre ed altri uccelli acquatici è stata accolta, per cui sono messe a rischio migliaia di uccelli migratori: studi scientifici dimostrano che, in inverno in genere e ancor più in periodi così rigidi, gli animali selvatici sono estremamente deboli e, dovendo spendere le poche energie residue per nutrirsi, difficilmente riescono a trovare anche la forza per fuggire dai cacciatori. A tutto questo, in Sicilia si aggiunge anche un deficit di controlli, ormai rarissimi e - quindi - inefficaci, per la prevenzione e la deterrenza rispetto agli illeciti venatori.

Il WWF, infine, ricorda come l’impatto della caccia sulla fauna continua ad avere un ruolo chiave nel determinare il peggioramento dello stato di conservazione di molte specie di uccelli in tutta la Regione. La Sicilia, inoltre, rappresenta una tappa obbligata per migliaia di uccelli nei loro viaggi migratori in primavera ed in autunno, nonchéarea di svernamento per molte specie, anche rare e protette. Ogni giorno di caccia in questa fase climatica ed ecologica così critica, pertanto, comporta un impatto gravissimo sulla fauna selvatica.

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