Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

“MEUCCI IL FIGLIO DEL… TELEFONO, MENDICANTE A TINDARI” AL ROTARY CLUB PATTI - TERRA DEL TINDARI

Il Rotary Club Patti - Terra del Tindari organizza la presentazione del volume “Meucci il figlio del… telefono, mendicante a Tindari” di Mimmo Mòllica: hotel La Paya di Patti, venerdì 13 gennaio 2017, ore 19. La presentazione si prefigge di strappare all’oblio della invisibilità Carlo Meucci, figlio di Antonio Meucci, inventore del telefono

Patti (Me), 13/01/2017 - Il Rotary Club Patti - Terra del Tindari organizza la presentazione del volume “Meucci il figlio del… telefono, mendicante a Tindari” di Mimmo Mòllica (Armenio Editore). Non una semplice presentazione editoriale ma un incontro-dibattito su di una vicenda che vede protagonista Carlo Meucci, figlio dell’inventore del telefono, vissuto a Tindari, la località archeologica nel comune di Patti fondata da Dionisio di Siracusa nel 396 a.C., dove sorge il Santuario dedicato alla Madonna Nera, considerata miracolosa e apportatrice di grazie.

Qua visse da ‘mendicante’, come veniva considerato e come titolarono parecchi giornali nazionali ed esteri, Carlo Meucci, presunto figlio di Antonio Meucci, l'inventore del telefono, cui solo nel 2002 è stata riconosciuta la paternità dell’epocale invenzione. Carlo Meucci si dichiarò sempre figlio del grande inventore, raccontando la sua triste e avventurosa storia ai visitatori che raggiungevano Tindari da turisti o per vocazione: proprio davanti al Santuario della Madonna Nera, Carlo stazionava come ambulante, offrendo medagliette o immagini della ‘nigra sed formosa’ Madonna del Tindari.

La storia di Carlo Meucci e l’affannosa ricerca della sua vera identità, indagata e resa nota da giornalisti di mezzo mondo e da prestigiose e storiche testate italiane ed estere, viene raccontata nel volume “Meucci il figlio del… telefono, mendicante a Tindari” da Mimmo Mòllica (Armenio Editore), sulla base di nuova documentazione burocratica e approfondite ricerche. La vicenda sarà discussa e commentata nel corso della conferenza organizzata dal Club Rotary Patti - Terra del Tindari all’hotel La Paya di Patti, venerdì 13 gennaio 2017 alle ore 19.

Introdotti dal Presidente del sodalizio, dott. Nunzio Sciacca, saranno relatori il prof. Antonino Caccetta, docente universitario; l’autore del volume Mimmo Mòllica; la prof. Caterina Isgrò Scolaro, docente di Barcellona P.G., che conobbe personalmente Carlo Meucci (il padre lo ospitò spesso in casa sua, aiutandolo nella vita ed ascoltando i toccanti racconti sulla sua vera ma disconosciuta identità). Sarà presente l’editore Antonino Armenio.

Al centro del dibattito sarà il diritto all’identità, “al primo posto tra i diritti inviolabili dell’individuo: nel caso di Carlo Meucci, figlio dell’inventore del telefono, morto a Tindari nel giugno 1966, la sua distorsione, l’alterazione o la mancata verità costituiscono non solo un reato contro la persona, ma contro la comunità scientifica internazionale e contro la società medesima, considerata l’identità del padre”, come scrive Ornella Fanzone nella prefazione al volume di Mòllica.

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