Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

"MEUCCI MENDICANTE A TINDARI" AL MAGGIO DEI LIBRI DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MESSINA

Messina, 18/05/2017 - Maggio dei Libri della Città Metropolitana di Messina, appuntamenti culturali dal 2 al 31 maggio 2017, nella Sala Consiglio di Palazzo dei Leoni e nella Galleria “Lucio Barbera”. Domani 19 maggio 2017, alle ore 10, presso la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera”, presentazione del libro “Meucci il figlio del…telefono mendicante a Tindari” di Mimmo Mòllica (Armenio Editore), alla presenza dell'autore e della prof.ssa Caterina Isgrò Scolaro, docente all'Università della Terza Età di Barcellona P.G., che conobbe ed ospitò Carlo Meucci, vissuto pure a Barcellona, oltreché a Tindari e Sant'Agata Militello.

Venerdì 19 maggio, alle ore 10:00 presso la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, appuntamento con la presentazione del libro “Meucci il figlio del…telefono mendicante a Tindari”, alla presenza dell'autore, il giornalista Mimmo Mollica, e della prof.ssa Caterina Isgrò Scolaro.


Maggio dei Libri della Città Metropolitana di Messina
AUTORI IN BIBLIOTECA
dal 2 maggio al 31 maggio 2017,
nella Sala Consiglio di Palazzo dei Leoni e nella Galleria “Lucio Barbera”.
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"Meucci, il figlio del… telefono, mendicante a Tindari” è il titolo del recente volume di Mimmo Mòllica che torna sulla questione della vera identità di Carlo Meucci, ritenuto figlio di Antonio Meucci, l’inventore del telefono, vissuto a Tindari e là morto nel 1966, a 94 anni. Nel cimitero di Patti rimangono i frammenti della lapide, raccattati e forse salvati, assieme alla sua identità

“Meucci, il figlio del… telefono, mendicante a Tindari” (Armenio) è il titolo del recente volume di Mimmo Mòllica che torna su di una vicenda umana non ancora sufficientemente indagata: la vera identità di Carlo Meucci, l’uomo ritenuto figlio dell’inventore del telefono, vissuto lungamente a Tindari, in provincia di Messina, e là morto il 19 Giugno 1966, all'età di quasi 94 anni.
“Nel cimitero di Patti rimangono il suo loculo ‘incerto’ e i frammenti della lapide, che in qualche modo, nell’anno domini 2016, siamo riusciti a raccattare, e forse a salvare, assieme alla sua identità. Lo ricordo con commozione, disappunto e molta indignazione. Sono questi i motivi che mi hanno indotto a pubblicare questo volume” – scrive Mimmo Mòllica nella sua premessa.

“Carlo Meucci fu migrante, naufrago e figlio scomodo, in momento della storia dell’umanità fortemente segnato dalle migrazioni in cui quella dell’identità non è una questione di secondaria importanza, al di là del diritto all’identità stessa” – scrive Ornella Fanzone nella prefazione al libro di Mòllica.
“Il diritto all’identità mai cesserà d’essere questione di fondamentale importanza per l’essere umano e per la stessa società – scrive ancora la Fanzone – . Ogni individuo ha il diritto di essere descritto esattamente così com’è, senza inesattezze che ne stravolgano i connotati. La lesione del diritto all’identità personale è una violazione della verità e produce quel danno ingiusto, presente in ogni lesione di un diritto.” – prosegue Ornella Fanzone.
Così Mimmo Mòllica ha voluto indagare più a fondo nell’identità di un uomo, Carlo Meucci, da tutti ritenuto figlio di Antonio Meucci, inventore del telefono, italiano vissuto in America, a New York, dove Carlo Meucci nacque il 3 o il 4 novembre 1872.

“Ecco, è già l’insicurezza sul suo reale giorno di nascita a dare l’idea di tutte le difficoltà incontrate per potere affermare con certezza che Carlo Meucci è figlio del grande inventore o se – invece – come afferma l’ingegner Basilio Catania, è possibile che Carlo Meucci abbia inventato una falsa identità” – scrive Mimmo Mòllica in “Meucci, il figlio del… telefono, mendicante a Tindari”.
Per quanto la data di nascita ‘oscilli’ tra il 3 e il 4 novembre 1872, su tutti i documenti rilasciati (a Mimmo Mòllica) dai Comuni siciliani dove abitò e fu registrato anagraficamente, Carlo Meucci risulta essere figlio di Antonino Meucci ed Ester Mochi, vale a dire l’inventore del telefono e della costumista del teatro La Pergola di Firenze che Antonio Meucci sposò il 7 agosto 1834.

Carlo Meucci si sposò a Venezia, nel 1921, con Anna Pugliese (o Marianna), come certifica il Comune di Marsala (Tp), su richiesta di Mimmo Mòllica. Proprio attraverso un fitto carteggio burocratico, Mòllica è riuscito a risalire alla vera identità di Carlo Meucci e a chiarire parecchi dei lati oscuri che sino ad oggi hanno reso difficile il riconoscimento certo dell’identità quale figlio naturale di Antonio Meucci, l’inventore del telefono.
“Chi leggerà questo libro – scrive Mimmo Mòllica - avrà modo di rendersi conto delle difficoltà incontrate nel tentativo di ricostruire la vita di Carlo Meucci, di attribuirgli un’identità certa e risalire ad una verità che potrebbe dirsi ‘scomoda’, così come ‘figlio scomodo’ è stato definito Carlo Meucci in un titolo giornalistico”.

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