Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

POSTI DI LAVORO, 123 MILA OCCUPATI IN PIÙ ENTRO FINE ANNO

Sulla base dei dati previsionali Istat e Prometeia, l’Ufficio studi della CGIA stima che nell’ultima parte dell’anno potremo contare su 123mila nuovi occupati e 36mila disoccupati in meno. Nonostante le previsioni siano positive, nel confronto con il secondo semestre del 2016, il gap, rispetto al 2007 (anno pre-crisi), rimane ancora molto importante.

22/08/2017 - Rispetto a 10 anni fa, infatti, lo stock medio degli occupati nel secondo semestre di quest’anno sarà inferiore di 142.000 unità mentre i disoccupati saranno 1.447.000 in più. Se, ad esempio, nel 2007 il tasso di disoccupazione era al 6,1 per cento, quest’anno si attesterà all’11,4 per cento: una quota quasi doppia al dato pre-crisi. Trainata da una congiuntura internazionale favorevole, la ripresa economica in atto comincia a dare qualche segnale positivo anche sul fronte del mercato del lavoro, benché all’orizzonte si addensano delle nubi minacciose.

Dalla CGIA, infatti, ricordano che rispetto al 2007 dobbiamo
recuperare un differenziale di 3,4 punti percentuali di consumi delle
famiglie, di 5,9 punti di Pil, di 7,3 punti di reddito disponibile delle
famiglie e di 24,8 punti di investimenti (pubblici e privati) e il tasso di
disoccupazione, come ricordavamo più sopra, è quasi doppio (vedi
Tab. 2).
Nonostante nell’ultima parte dell’anno il mercato del lavoro darà luogo
ad alcuni effetti positivi, dalla CGIA ricordano che a giugno 2017
erano circa 145 i tavoli di crisi aperti presso il Ministero dell’Economia
e dello Sviluppo Economico: 26 interessavano l’industria pesante, 14 il
settore delle telecomunicazioni/software, 11 la componentistica
elettrica/elettronica e altrettanti nel tessile-abbigliamento-calzature e
arredo. A livello regionale, invece, gli stabilimenti (non le aziende) in
stato di crisi erano 37 in Lombardia, 29 nel Lazio e sia in Campania che in Veneto 24. Dei 145 tavoli, 9 riguardano aziende presenti
sull’intero territorio nazionale.


E in merito all’ipotesi avanzata dal Governo di introdurre un nuovo
provvedimento che dal 2018 agevoli l’assunzione dei giovani
attraverso una forte decontribuzione previdenziale, la CGIA ricorda
che negli ultimi anni il cuneo fiscale è stato “tagliato” in misura
strutturale di 13,3 miliardi di euro l’anno (di cui 8,9 attraverso il
bonus Renzi e di altri 4,3 miliardi con l’eliminazione dell’Irap dal costo
del lavoro per i dipendenti assunti con un contratto a tempo
indeterminato) (vedi Tab. 3). Oltre a ciò, il cuneo è stato
ulteriormente alleggerito in via temporanea di altri 15 miliardi di euro
grazie agli sgravi contributivi a carico delle aziende che hanno dato
luogo ad assunzioni a tempo indeterminato nel 2015 e nel 2016 (Vedi
Tab. 4).

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