Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

CAPITALE MESSINA: “ACCORINTI CONTRADDICE NEI FATTI I PROPRI IDEALI DI TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE”

“Ancora una volta l’amministrazione Accorinti contraddice nei fatti i propri ideali di trasparenza e partecipazione. Nessuna risposta alla legittima richiesta di chiarimenti sulla sdemanializzazione del waterfront”

Messina, 11 settembre 2017 - Dalle nostre parti si usa dire spesso “domandare è lecito, rispondere è cortesia”. Questo aforisma, però, non sembra essere condiviso dal Sindaco Accorinti e dal suo entourage, e questo lo abbiamo riscontrato già da tempo. In passato, infatti, abbiamo più volte chiesto chiarimenti, posto interrogativi, all’Amministrazione comunale sui vari temi di interesse generale, quali la gestione dei rifiuti o le problematiche relative alla finanza cittadina, il piano di riequilibrio ed altro ancora. Ma mai, neanche una volta, gli interlocutori interpellati, ovvero gli assessori al ramo, hanno creduto opportuno di replicare o chiarire i legittimi dubbi di cittadini preoccupati per il benessere della propria città. E questo in dispregio delle parole pronunciate dal Renato Accorinti, non ancora Sindaco, che nel marzo 2013 disse: “ho scelto di non stare zitto e di fare quello che dovrebbe fare qualunque cittadino. Cioè il cittadino è quello che non si gira dall’altro lato, che prende parte”.

Ma invece ai cittadini messinesi che scelgono di "non stare zitti", e di "prendere parte", la Giunta di Accorinti non si degna di dare una risposta, dimostrandosi riluttante al confronto ma anche impermeabile alle critiche, alle quali reagisce a volte con toni da rissa, ed altre con saccenza professorale, perché a Palazzo Zanca la virtù dell’autocritica non è di casa.
Ma la chiusura al dialogo, l’afasia dell’Amministrazione comunale non ci ha scoraggiato, e quindi un mese fa, preoccupati dall’appello lanciato dal Commissario dell’Autorità portuale di Messina De Simone all’Amministrazione, perché presentasse istanza di sdemanializzazione delle aree cittadine soggette al demanio portuale, abbiamo scritto al Sindaco.

Per chiarire meglio l’argomento a chi non lo conoscesse, si deve sapere che alcune delle aree più pregiate del nostro territorio, Zona Falcata, Fiera e la Passeggiata a mare, via Vittorio Emanuele, Villa Sabin, lungomare del Ringo, appartenendo al Demanio marittimo, sono attualmente sotto la potestà amministrativa dell’Autorità portuale di Messina. Di conseguenza, quando a causa della riforma della portualità firmata da Delrio, la nostra Autorità portuale verrà soppressa ed accorpata a quella di Gioia Tauro, il destino di queste parti della nostra città sarà deciso nelle stanze dell’Authority calabrese. E non ci sembra un tema di poco conto.

Quindi come dicevamo, l’undici agosto abbiamo scritto ad Accorinti ed alla sua segreteria chiedendo se l’Amministrazione avesse intenzione di inoltrare o avesse già inoltrato istanza formale di sdemanializzazione delle aree del waterfront cittadino all’Autorità Portuale di Messina, come proposto dal Commissario De Simone. Ebbene fino ad ora, ed è trascorso un mese, non è arrivata nessuna risposta e disperiamo che possa mai arrivare.

Il problema principale che poniamo non è ovviamente quello del galateo, della “cortesia” del rispondere alla nostra lettera, ma piuttosto quello della trasparenza e della responsabilità nei riguardi della intera città: i messinesi hanno il diritto di conoscere le azioni intraprese dall’Amministrazione per sdemanializzare queste aree per evitare che domani cadano sotto la potestà amministrativa di Gioia Tauro. E se un gruppo di cittadini chiede lumi su un tema così importante, un Sindaco degno di questo nome ha il dovere morale di rispondere.
E se così non sarà, dovremo constatare, come ancora una volta, l’Amministrazione Accorinti contraddica nella prassi, l’enunciazione dei principi di trasparenza, condivisione, e partecipazione dei cittadini.

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