Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

CROCETTA SI RITIRA: "PER ME È UN GIORNO DI LIBERAZIONE, PER TRE VOLTE PENSAI DI DIMETTERMI"

Rosario Crocetta: "Quello proposto da me 5 anni fa è stato un percorso realmente civico. Michela Stancheris non era forse un assessore civico? E Nelli Scilabra, Linda Vancheri, Lucia Borsellino?" ha detto Crocetta, tracciando il percorso dei suoi cinque anni di governo. Per me oggi e' un giorno di liberazione personale da un'esperienza che ha comportato molti sacrifici personali".

Palermo, 5 sett. 2017 – "Quello proposto da me cinque anni fa e' stato un percorso realmente civico. Michela Stancheris non era forse un assessore civico? E Nelli Scilabra, Linda Vancheri, Lucia Borsellino?" ha detto Crocetta, tracciando il percorso dei suoi cinque anni di governo. Per me - ha ribadito Crocetta - oggi e' un giorno di liberazione personale da un'esperienza che ha comportato molti sacrifici personali".

"Per tre volte pensai di dimettermi un anno dopo essere stato eletto"". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, incontrando la stampa questo pomeriggio a Palazzo d'Orleans.""Il mio non è un passo indietro - ha aggiunto -. Ho ricevuto tanti messaggi di affetto, di stima, qualcuno di risentimento. Sono più forte da solo. Un presidente dato al 22-24% da solo, non è un candidato bruciato. Ho un'amarezza tutta palermitana. Mentre facevo il sindaco, sentivo un quadro istituzionale completamente coinvolgente, che comprendeva il senso della battaglia che io facevo, quando vai in una metropoli, tutto questo si annacqua. Una metropoli che ti conosce poco dal punto di vista istituzionale".

"Io sono sufficientemente forte per impedire che altri vincano, ma non sono sufficientemente forte da vincere da solo. Dal punto di vista nazionale, non dovrei fare altro che candidarmi, dal punto di vista del regolamento dei conti non dovrei fare altro che fargliela pagare a chi mi ha osteggiato in questi cinque anni". Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ufficializzando il suo ritiro dalla candidatura a Palazzo d'Orleans, nel corso di una conferenza stampa. "Chi verrà dopo di me - ha aggiunto - taglierà nastri".

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