Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

INDIPENDENTISTI DUE SICILIE: DENUNCIA-QUERELA CONTRO GLI AUTENTICATORI E I LORO COMPLICI

Conferenza stampa del responsabile nazionale degli ID, riguardo la denuncia\querela contro gli autenticatori e i loro complici. Come volevasi dimostrare la stampa di regime, tarantina – regionale e nazionale degli italidioti è da sempre fuorilegge.

08/09/2017 - Ancora e per l’ennesima volta ha disertato in modo ingiustificato, perché non si vuol NEANCHE far conoscere, soprattutto ai loro lettori, che haimè vengono manipolati e condizionati ogni giorno, che gli ID “indipendentisti duosiciliani” sono reali, coerenti e strapieni di coraggio, nell’aver preannunciato denunce verso i poteri forti e burocratici e AVERLI DAVVERO FATTO, cioè denunciato e querelato tutti gli autenticatori, che poi sarebbero il presidente del tribunale, il sindaco di taranto, il presidente della provincia e persino il capo della procura della repubblica. QUINDI E’ QUESTO CHE NON VOGLIONO FAR PASSARE (e sarebbero giornalisti?!)

Una tale notizia, potrebbe far reagire il cittadino tarantino che per un buon 80% li ha mandato affanculo, che a conoscenza di altri fatti illegittimi e persino illegali, praticamente commessi in piena campagna elettorale, delle varie regalie “buoni benzina – pacchi alimentari – frigoriferi cucine e televisioni – telefonini e quant’altro per ottenere il consenso”, quindi i tanti voti di scambio mai accertati da coloro che ci hanno impedito di partecipare.

Insomma, non possono accendere gli animi dei cittadini che sono pronti a qualsiasi reazione. E’ meglio, molto meglio censurare gli ID, manipolare i tarantini e cercare con le tante frottole quotidiane di riportare il “gregge”, scappato dalle urne nel solito ovile protetto, dove tutto è possibile: “dall’abusivismo all’assenteismo, dallo spaccio al caporalato, dal clientelismo alla occupazione di case sino alla prostituzione, dagli abusi alle violazioni di legge (vedi quello che combina la stampa, che calpesta legge e dentologia) sino alle ruberie varie che la gente e’ costretta a subire.

A questo, triste e drammatica situazione, solo gli ID hanno chiarito da subito, che il tempo delle tantissime “FRODI” è finito, iniziando proprio dalla legittimità nel gestire la COSA PUBBLICA.
Cosa che abbiamo scoperto, visto anche il rifiuto e gli ostacoli che amici di questo sistema, hanno condotto. Il responsabile nazionale degli ID, ha illustrato alla VERA SPAMPA CAPACE, ULTRADEMOCRATICA, che attualmente INFORMA attraverso i nuovi mezzi tecnologici “IN ONLINE” per ora solo su Facebook .

Parliamo della TV dei Briganti, che sta già provvedendo a far girare la copia cartacea (che uscirà il 10\9\2017), mentre è impegnata a far conoscere il tutto della denuncia, attraverso l’invio quotidiano dei cinque video registrati precedentemente. Infine la TV dB, la settimana prossima consentirà una trasmissione autogestita agli ID di Taranto.
Nella illustrazione gli ID, già a fine anno 2016 decisero che avrebbero partecipato con la lista di liberazione a Taranto ed in altri Comuni delle “due sicilie”;
il 22 febbraio chiesero gli autenticatori necessari ai responsabili preposti alle autentiche, che sono sindaci, presidenti di provincia, presidenti di tribunale e capi di procura della repubblica;
Dopo varie sollecitazioni, costoro hanno prodotto solo una circolare, utile per conoscere dipendenti disponibili ad autenticare firme di sottoscrittori, fuori dalle strutture. La risposta degli stessi è stata, che nessuno è disponibile alla autenticazione;
Intanto, nell’attesa di avere gli autenticatori, siamo stati impegnati a rincorrere e sollecitare la stampa, in modo che potesse informare gli elettori, su questa assurda “decisione”;
Dall’inizio, le istituzioni sono state sempre allertate, messe a conoscenza, sollecitate ad intervenire, sia negli ambienti giudiziari che in quelli locali (comune e provincia) . Non dimenticando le richieste d’incontro, i richiami, gli appelli e persino la sospensione della consultazione, fatta ai massimi vertici di questo Stato “itagliano”.

Nell’attesa, abbiamo avuto anche qualche soddisfazione, un giornale locale ci ha intervistato ed abbiamo scoperto, che l’uso e la consuetudine in Taranto, ma pensiamo su tutto il territorio nazionale, riguardo la raccolta delle firme dei sottoscrittori, venga fatta in malo modo, cioè prima si raccolgono le firme senza autenticatori e dopo si cerca l’autenticatore. Infatti, nella trasmissione di “buonasera” giornale locale pomeridiano, un candidato sindaco diceva proprio questo, Lui aveva raccolto le firme ed era impegnato a trovare un autenticatore;
Altra chicca, una settimana prima di presentare le liste alla commissione elettorale, scopriamo che alcuni candidati sindaci, lasciavano tale incarico optando per essere candidati in qualità di consiglieri e facendo collegare la loro lista, proprio con quella che ha “vinto”.

Ebbene, constatiamo che nessuno ha controllato che la raccolta firme di prima sul modello dove i candidati sindaci erano loro, proprio una settimana prima della presentazione liste, sono riusciti a raccogliere le firme sui modelli nuovi, dove loro erano solo dei candidati consiglieri ? C’è stato qualche accertamento, così come è avvenuto a Palermo ? Stessa cosa succedeva per il Sindaco Micelli, che accettava nella sua lista, il candidato sindaco Capriulo. Ha il sindaco rifatto la raccolta di firme con appresso l’autenticatore ? pare che non ci sia riuscito (sarà la procura ad accertarsene).

Tutto questo è stato denunciato, chiedendo un serio accertamento su queste tre liste “de gennaro – capriulo – melucci”, in modo scrupoloso, cioè avvertire gli autenticatori di dichiare il vero e non consentire, tale uso e abuso che ogni qualvolta si arriva alle consultazioni, sia elettorali che referendarie, c’è questo uso e consuetudine illegale.
E non sappiamo, quanti altri, si son trovati, persino a cambiar liste e firme, perché la stessa cosa è avvenuta a Palermo, dove quelli del M5S avevano fatto proprio quello che abbiamo denunciato.

Vi alleghiamo la denuncia integrale senza gli allegati, anche se non la meritate in quanto molto sottomessi al fascio dei partiti, che anche questa volta sono riusciti a fare il “colpo”, rioccupare il municipio di taranto, con la vostra collaborazione di manipolare, censurare e annullare l’unica realtà legittimata a rappresentare la comunità duo siciliana di terra d’otranto.

Distintamente.
Addetto stampa degli ID
Il responsabile nazionale degli ID, Peppe Quaranta




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Al Presidente della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana

Oggetto: la Regione Sicilia vieta la partecipazione ai cittadini della Repubblica (ci pare un caso anticostituzionale, consentire ad una regione il divieto di partecipare).

Egr- Presidente,
ci sembra davvero strano, che una regione anche se «speciale» non puo' vietare ad un qualsiasi cittadino della repubblica di partecipare per rappresentare gli interessi della comunità;

Riteniamo che la corte costituzionale debba esprimere, sia una opinione sul caso, che una decisione, che veda la Sicilia allineata a tutte le regioni, riguardo la rappresentatività, così come, la scelta alquanto bizzarra, di non far raccogliere firme di sottoscrittori a quelle liste che attualmente rappresentano nell'assemblea regionale con almeno un eletto;

E' doveroso che l'intera corte, metta un freno alle ambizioni di una minoranza partitocratica, che oramai non ha piu' un consenso largo tra i cittadini per poter pretendere vantaggi e stranissime regole (che sappiamo benissimo i motivi, basta guardare alle firme e candidati falsi in Sicilia, dove la procura ha già promosso la richiesta di processare tutti coloro che hanno abusato sulla legge riguardanti gli autenticatori);

In fondo, si è voluto da tempo snaturare la scelta ugualitaria di tutte le realtà politiche disposte a rappresentare il paese governandolo. Pare che tale sostanza sia stata manipolata negli anni e che la corte ha lasciato andare.

Ora, di fronte ad un'astensionismo maggioritario è giusto ritornare sui propri passi e rendere la partecipazione alla partenza UGUALE PER TUTTI perchè attualmente non vi è per niente la possibilità ai cittadini di essere eguali:

1)dalla raccolta delle firme non possono avere gli autenticatori, cosa che gli “altri” hanno in modo smisurato (sindaci-presidenti provincia-assessori comunali e provinciali-consiglieri-etc.);

2) dalla preparazione delle liste e dei programmi, non hanno la stessa diffusione attraverso tutti i mezzi di comunicazioni (cartacea e televisiva ed ora anche nei social) di quelli che sono già nelle istituzioni;

3) le liste complete non vengono controllate, cioè messe a conoscenza dalla preparazione e non dopo averle presentato (manca una organizzazione, proprio sugli autenticatori e su come i responsabili debbano indirizzarli per evitare firme e candidati falsi);

4) le spese della campagna elettorale comprendono anche quelle dei locali (tantissimi nati solo per la campagna elettorale) che costano parecchio (non vengono sommati alle spese di tipografia) dei ristoranti o degli alberghi (mai controllati) oppure le tante regalie (dai buoni benzina ai vari gadget ,soprattutto ai telefonini che servono per dimostrare il voto di scambio);

Insomma, molta disuguaglianza, molta ingiustizia, che messa insieme produce SFIDUCIA nella gente e conseguentemente ASTENSIONE.

Ripetiamo, la Corte Costituzionale, puo' trovare soluzioni, attraverso il ripristino della legalità, ma soprattutto dell'uguaglianza, che manca e danneggia fortemente il Paese .

distintamente.

il responsabile degli ID, Peppe40

Taranto, 1 settembre 2017
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Al ministro degli Interni
Oggetto: istanza al Ministro degli interni riguardo l’ostruzionismo sugli autenticatori
Egr. Ministro, da tempo Vi esortiamo ad intervenire nei confronti di tutti quei Sindaci e Presidenti delle Amministrazioni provinciali, i quali già negli anni 2015 e 2016, dalla campania alla puglia, da Milano a Torino, da Bologna a Roma sino a napoli e in tutte le grandi citta' impegnate al rinnovo delle amministrazioni, non hanno voluto farci partecipare alle suddette consultazioni, negandoci gli autenticatori (dipendenti preposti alla autenticazione delle firme dei sottoscrittori).
Ora, quest'anno a Taranto si è ripetuto ed anche peggio, perchè si è avuto, giustamente il rigetto di una intera comunità (circa l'80% di astensionismo al ballottaggio), sempre nei confronti della politica (anche perchè, nelle liste capeggiavano magistrati, molto legati alla politica (che praticamente confermano le accuse di Davigo).
Quello che chiedevamo ai signori responsabili dei Comuni e delle Province, era solo di ottenere degli autenticatori per consentirci di partecipare.
Niente a Taranto e adesso rifiuto anche a Palermo, dove persino le procure provinciali rigettano la nostra giusta richiesta.
Pertanto è necessario, sia richiamare tutti i prefetti, che non brillano nell'applicazione delle leggi, visto che la 53 del 1990 è ancora in vigore , sia accertarsi dello strano comportamento dei sindaci e presidenti di provincia, anch'essi colpevoli di non averci fatto partecipare negli anni 2015 e 2016, soprattutto quest'anno a taranto ,dove abbiamo dovuto denunciare tutti per il danno arrecato all'intera comunità.
Un Accertamento urgente per la Sicilia, in modo che tali comportamenti cessino, proprio, in tutti i Comuni e province e ci lascino partecipare liberamente in Sicilia.
Mentre, potreste anche visionare l ostrano comportamento del capo procuratore delle 9 province siciliane, nel rigettare la richiesta per ottenere un autenticatore, scambiandola per una denuncia penale. Infatti dimostrando senza alcun dubbio « come se costoro non siano stati mai impegnati ad organizzare gl i autenticatori negli anni passati (per i referendum e per le tantissime consultazioni elettorali comunali-provinciali-regionali-politiche ed europee), per la Sicilia almeno sino al 2006 (visto che in Sicilia per le regionali, si sono esonerati nella raccolta firme e pure nella individuazione dei candidati «che devono tassativamente essere tutti residenti, non come succede in tutte le altre regioni). Quindi, saremo i soli insieme a qualche altra realtà costretti a raccogliere le firme dei sottoscrittori e pertanto, bastano pochi autenticatori che queste istituzioni NON VOGLIONO DARCI.
Pertanto è necessario, che il Vs Ministero intervenga pesantemente nei confronti di chi non attua la legge 1990 n.53, interpretata in maniera estensiva, aperta a chiunque voglia partecipare , per consente ai cittadini, sia di partecipare in qualità di candidati, sia di sottoscrivere le liste «complete di tutti i candidati» alla presenza di un autenticatore.
Già, caro Ministro Vi avevamo sollecitato per Taranto e speriamo che facciate gli interessi di questo paese, accertando scrupolosamente in tutti i Comuni e nelle Province la regolarità di costoro, che da tempo non sono abituati a collaborare con lo stato, infatti la documentazione che vi alleghiamo dimostra senza alcun dubbio, la non conoscenza sia della legge che della garanzia che questi signori devono darci nell'autenticazione delle firme dei cittadini, in qualunque posto siano.
Sicuri di aver chiarito, la posizione dei suddetti, aspettiamo risposte positive, visto che la presentazione delle liste verranno consegnate tra un mese alle commissioni elettorali.
distintamente.
il responsabile nazionale degli ID, Peppe Quaranta

Taranto, 1 settembre 2017


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