Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

IL SEGRETARIO GENERALE GIOVANNI MATASSO ASSOLTO PER INCARICO A MILAZZO

Messina, 14 ottobre 2017 - Il tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ha condannato in primo grado con l'accusa di concorso in abuso d'ufficio per l'assunzione dell'ex dirigente Santi Romagnolo l'ex sindaco Carmelo Pino ad un anno e 4 mesi di reclusione, lo stesso Romagnolo ad un anno di reclusione e Franco Pino, fratello del sindaco, all'epoca esperto in materia finanziaria, a 8 mesi di reclusione, per tutti pensa sospesa. Pino, candidato alle elezioni regionali con la lista "Musumeci Presidente" è stato interdetto per la durata di un anno dai pubblici uffici ma non dovrebbe avere ripercussioni elettorali poiché la pena è stata sospesa. Disposto anche il pagamento di 10 mila euro alla parte civile, l'architetto Giuseppe Bonarrigo che sarebbe stato danneggiato dalla nomina di Romagnolo. Ad essere assolti con formula piena per non avere commesso il fatto sono stati i segretari comunali dell'epoca che si sono succeduti tra il bando e l'assunzione, Lucio Catania e Giovanni Matasso, quest'ultimo su richiesta di assoluzione da parte della stessa Procura barcellonese. Secondo l'accusa il posto si doveva assegnare a Bonarrigo ma il sindaco e gli altri condannati si adoperarono per far vincere Romagnolo.

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