Sanità’ASP 5, il dott. Macrì trasferito in modo repentino e senza apparente giustificazione da ospedale di Messina a Milazzo

Nota dell'on. Tommaso Calderone, Presidente Commissione Bicamerale per il contrasto dei disagi derivanti dall'Insularità.    19/12/2025 - Alla luce delle dichiarazioni pubbliche rese dall’Onorevole Regionale Ismaele La Vardera, secondo le quali il Dott. Mario Macrì, sindacalista COAS, sarebbe stato trasferito in modo repentino e senza apparente giustificazione da una struttura ospedaliera di Messina al nosocomio di Milazzo, presumibilmente in relazione alle sue attività di contestazione e alle segnalazioni di alcune anomalie gestionali in seno al sistema sanitario, si esprime viva preoccupazione e profonda incredulità per quanto riportato. Qualora le circostanze denunciate trovassero conferma, ci troveremmo di fronte a un episodio di particolare gravità, che, dalle dichiarazioni rese, sembrerebbe riconducibile a un intervento estraneo alla direzione generale dell’ASP 5. Si auspica, pertanto, un tempestivo accertamento da parte degli organi competenti, al fine di fare piena luc...

ANTIMAFIA: ANTOCI CHIUDE IL 23° VERTICE DELLA FONDAZIONE CAPONNETTO

Si è rinnovato anche quest’anno, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Toscana e la Fondazione Caponnetto, il 23° Vertice Antimafia.

Firenze, 01 dicembre 2017 – L’appuntamento, svoltosi a Bagno a Ripoli alle porte di Firenze, all’interno delle celebrazioni in ricordo del giudice fondatore del Pool Antimafia Antonino Caponnetto a 15 anni dalla morte, ha visto impegnati tante personalità: parlamentari, rappresentanti della giustizia e delle forze dell’ordine, giornalisti e cittadini. Tante persone impegnate in un corpo a corpo quotidiano con la mafia, con coraggio e senza paura di esporsi. Fra loro, che ne ha chiuso i lavori, anche Giuseppe Antoci, Presidente del Parco dei Nebrodi e Responsabile Nazionale Legalità del Partito Democratico – vittima di un attentato mafioso nel maggio del 2016.
Un modo bellissimo per ricordare lo sguardo di quell’uomo, Antonino Caponnetto, che per tutta la vita ha lottato, da magistrato e cittadino, contro la mafia.

“Si fa il punto sulla lotta alla mafia – dichiara il Presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri - come sarebbe piaciuto a lui in modo pratico e operativo, dando la parola agli operatori e non ai retorici tutte persone che quotidianamente combattono”.
Si è voluto trasmettere alle nuove generazioni il messaggio che, grazie all’esempio di Caponnetto, non è tutto finito, che la lotta prosegue, con grandi battaglie e piccoli gesti di tutti i giorni.

“E’ per Lui - ha detto Antoci - e per tutti coloro che hanno dato la vita per i valori della Legalità e della lotta alla mafia, che dobbiamo continuare sulla strada tracciata e, attraverso il loro esempio, dare forza e speranza ai tanti giovani e meno giovani che vedono nell’antimafia praticata l’unico modo per liberare la società dal potere affaristico-mafioso. Impegno e costanza devono rappresentare il faro da seguire. Mai abbassare la guardia – ha concluso Antoci.

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