L’Anaao-Assomed Sicilia aveva ragione a difendere la professionalità dei dirigenti. Un’ordinanza chiara e positiva che apertamente evidenzia “l’inerzia mostrata dall’azienda sanitaria”
MESSINA, 29/11/2017 - Il Giudice del Lavoro di Messina, Laura Romeo, ha riconosciuto con la sentenza 1469/2017 pubblicata lo scorso 24 novembre, il diritto dei dirigenti medici in merito al conferimento degli incarichi professionali previsti nei CCNL da parte dell’azienda sanitaria messinese.
“Nonostante le ripetute sollecitazioni dell’Anaao Assomed – motiva Pietro Pata, segr. reg.le della sigla sindacale - tale diritto è stato negato dall’ASP di Messina (al tempo USL n° 5) ai propri dipendenti. Per questo nel 2010, attivando una tutela legale, la nostra associazione ha sostenuto un ricorso che ha visto numerosi dirigenti medici, costituirsi di fronte al Giudice del Lavoro, il quale ha statuito che il conferimento degli incarichi professionali realizza il processo di aziendalizzazione del S.S.N., come decretato dalla Legge 502/92 e s.m.i. ed è quindi dovuto sia “ex lege” sia in base ai Contratti di Lavoro.
“Non solo - prosegue Pata - ma attraverso il conferimento degli incarichi professionali, e quindi con l’individuazione degli obiettivi di salute che l’Azienda pone alla base del conferimento, si raggiungono più elevati standard di salute a tutela e garanzia dei cittadini/utenti del SSN”.
Nel dispositivo della sentenza tra l’altro, il Giudice si sofferma sulla “inerzia mostrata dall’Azienda sanitaria”, a fronte peraltro di un regolamento per il conferimento, valutazione e revoca degli incarichi dirigenziali, deliberato sin dal 2002!
Il Giudice ha anche riconosciuto il danno patrimoniale dei dirigenti derivato dalla condotta inerte dell’azienda sanitaria, rapportandolo alla specifica attribuzione del peso economico degli incarichi da conseguire perciascun dirigente. Ed ancora, ha condannato l’ASP al pagamentodelle spese legali e peritali.
Dunque una sentenza chiara e molto positiva che deve far riflettere sulle gravi ripercussioni che una condotta dilatatoria della Pubblica amministrazione comporta in termini di professionalità dei dirigenti e di garanzia di elevati standard assistenziali per i cittadini.
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