Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

PARCO ALDO MORO A MESSINA: “NON HA SENSO CONTINUARE A PRODURRE O ESACERBARE DIVISIONI”

Il Partito della Rifondazione Comunista ha preso atto del comunicato di Cambiamo Messina dal Basso in merito al rifiuto opposto all’adesione delle loro portavoce al Comitato per il Parco Aldo Moro.

Messina, 18 novembre 2017 - Innanzi tutto ribadisce il proprio sostegno alla lotta in corso e l’apprezzamento per le/gli attiviste/i dell’Unione Inquilini e per quelle famiglie che con coraggio e intelligenza hanno riportato al centro del dibattito politico cittadino una questione che pareva caduta nel dimenticatoio, che va ben oltre la vicenda pur importante del singolo parco ma incide per un verso sul tema dei beni pubblici inutilizzati e sottratti alla fruizione comune, dall’altro torna a porre in primo piano la question drammatica del diritto negato alla casa, degli sfratti per morosità incolpevole, ecc.

Tuttavia, sulla vicenda delle adesioni negate ci sentiamo di esprimere un dissenso forte rispetto alla scelta operata dal gruppo promotore dello stesso Comitato.

Innanzi tutto nel metodo, perchè chi conduce una vertenza ha diritto di scegliere con chi e contro chi farla, ma nel momento in cui si lancia un appello per la gestione comune di un bene e si afferma che l’adesione è libera, senza porre alcun paletto preventivo, non vi può essere poi alcuna discrezionalità ostativa, se non quella implicita nello stesso ordinamento giuridico relativa a criminali, appartenenti ad organizzazioni segrete, ai fascisti perchè anche senza la legge Fiano sarebbero già messi al bando dalla Costituzione e invece fin troppo tollerati, ecc.

Nella sostanza, perchè evidentemente si individua come controparte l’Amministrazione, la quale è invece da tempo impegnata in un lungo contenzioso con l’INGV per il recupero dello stesso bene.
Si può ritenere, tutt’al più, che essa non abbia messo in questo sufficiente energia e determinazione, che potesse fare di più e meglio, ma da qui a vederla come controparte ce ne corre.
Ma anche quando così fosse o legittimamente si ritenesse, in ogni caso il movimento, pur essendo legato politicamente all’Amministrazione, ha mostrato in più occasioni di mantenere autonomia di giudizio e di azione, pertanto la presenza dei suoi rappresentanti nel nascente comitato avrebbe potuto, e potrebbe, rappresentare un valore aggiunto.

Infine, per quanto sopra esposto, sul piano politico:
non ha senso continuare a produrre o esacerbare divisioni nel campo di una sinistra già esigua, pretendendendo di essere i titolari della “vera” sinistra, e accettare però Pd e Capitale Messina che a nostro modo di vedere di sinistra non sono proprio, mentre noi dobbiamo tendere ad aggregare, confrontarci sui contenuti con chiunque, far seguire alle parole i fatti dimostrandoci davvero inclusivi, e semmai lasciare che siano gli altri a fare i conti con le proprie ambiguità e contraddizioni.

Invitiamo tutte e tutti a porre in primo piano l’importanza di essere unite/i nella lotta per la difesa dei beni comuni e superare incomprensioni e pregiudizi riannodando le fila di un discorso che non può essere affidato a facebook e ai comunicati ma va iniziato e concluso sedendosi intorno a un tavolo.

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