Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

MAFIA TRA ENNA E MESSINA: 6 ARRESTI E SEQUESTRO DI BENI PER 11 MILIONI DI EURO

Operazione “Nibelunghi” della Guardia di Finanza: il comando provinciale di Caltanissetta e i carabinieri del comando provinciale di Enna, su direttive della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno sequestrato beni per un valore di 11 milioni di euro, proventi di attività mafiose e criminali. I nomi delle 6 persone arrestate

15 gennaio 2018 - L’operazione di mafia è stata intitolata operazione “Nibelunghi” ed ha portato ad arresti e al sequestro di beni per circa 11 milioni di euro tra le province di Enna e Messina.
L’operazione “Nibelunghi”, tutt'ora in corso di esecuzione tra le province di Enna e Messina, viene condotta dagli uomini del Comando provinciale Guardia di Finanza di Caltanissetta e dai Carabinieri del Comando provinciale di Enna, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.
Gli arresti sono a carico di esponenti del clan Emmanuello, operante nelle province di Enna e Messina.

Sequestrati beni per un valore di 11 milioni di euro, provento di attività mafiose. Gli uomini della della Guardia di Finanza del comando provinciale di Caltanissetta e i carabinieri del comando provinciale di Enna, sono coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.
I dettagli verranno comunicati nel corso della conferenza stampa che si terrà stamattina al palazzo di giustizia di Caltanissetta.
Sei le persone indagate. I reati contestati sono di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni di proprietà di affiliati a Cosa Nostra.
I provvedimenti cautelari:Custodia in carcere per Gabriele Giacomo Stanzù, 57 anni, già detenuto all’Ucciardone di Palermo;Nicola Antonino Stanzù, 40 anni, fratello di Gabriele Giacomo.Agli arresti domiciliari:Carlotta Conti Mammanica, 41 anni, moglie di Nicola Antonino Stanzù;
Antonio Di Dio, 30 anni;
Carlo D’Angelo, 53 anni;Nunzia Conti Mammanica, 42 anni.
Le indagini hanno portato alla luce gli interessi della criminalità organizzata di stampo mafioso nell'illecita acquisizione di aziende agricole e di appezzamenti di terreni utilizzati per la presentazione di domande per i contributi Agea.
Gabriele Giacomo Stanzù è stato arrestato il 30 novembre 2011 per l’omicidio di Francesco Saffila: è stato condannato in via definitiva a 14 anni di reclusione.
Secondo parecchi collaboratori di giustizia, i fratelli Stanzù sarebbero contigui al clan gelese degli Emanuello.
Sequestrati beni per 11 milioni di euro, tra terreni, fabbricati, autovetture e varii conto correnti postali e bancari.

Commenti