Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

TARI A MESSINA: “TASSA SALATA E SERVIZIO SCADENTE”

La TARI, com’è noto, è il corrispettivo che il Comune richiede a fronte del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti nel proprio territorio. (Marco Taviano - Confedilizia Messina)

Messina, 10/01/2018 – Pagata annualmente in due fasi (acconto tra giugno e settembre, saldo in autunno), la TARI è dovuta da chiunque possegga o detenga locali o aree scoperte situate nel territorio comunale. Sono tassati, infatti, i locali di immobili adibiti a qualsiasi destinazione, con le relative pertinenze (es. box auto), e le aree scoperte che non siano accessorie o pertinenziali, ovvero che non siano parti comuni in un condominio.
Tutti coloro i quali dispongano dei suddetti locali o aree scoperte, a prescindere dal titolo (proprietà, locazione, uso, ecc.) sono tenuti al pagamento di tale tassa, che viene calcolata sulla base di coefficienti che tengono conto dei metri quadrati di superficie calpestabile dell’unità immobiliare.

A proposito di TARI e di servizio di raccolta dei rifiuti, è di qualche giorno fa la notizia del guasto agli impianti di smaltimento di Pace, dovuto a un danno alla pressa dell’impianto di selezione, che ha portato alla chiusura delle isole ecologiche dal 2 a 7 gennaio. Se il guasto verificatosi il 26 dicembre dovesse permanere, si rischierebbe l’interruzione della raccolta differenziata, sia di quella porta a porta che di quella effettuata in strada.

L’impianto di Pace, gestito da Messinambiente, risulta sottodimensionato rispetto al fabbisogno di Messina e provincia, poiché in esso confluiscono rifiuti non solo da Messina, ma anche da altri comuni limitrofi. Sebbene Messinambiente sia una società in liquidazione e in costanti difficoltà finanziarie, la politica cittadina, con un’ordinanza dopo l’altra, continua ad affidarle il servizio (l’ultimo affidamento è stato recentemente prorogato fino alla fine del febbraio 2018, stante l’impossibilità per la “nuova” MessinaServizi ad assumere tali mansioni).

Salta all’occhio l’evidente sottodimensionamento dell’impianto di Pace, e ciò assume quasi i contorni della beffa considerando che esiste un impianto di smaltimento realizzato dall’Ato 3, nuovissimo, che è ancora fermo e che è costato ai contribuenti la bellezza di circa 7 milioni di euro.

Il Commissario di Messinambiente ha ripetutamente chiesto al sindaco e all’assessore Ialacqua il permesso di utilizzare il nuovo impianto, servendosi persino della collaborazione dei propri operatori in assenza di altro personale disponibile. L’ultima richiesta risale allo scorso 28 dicembre, anche in virtù di un’ordinanza del Presidente della Regione (datata addirittura giugno 2016) che prevedeva l’attivazione di tutti gli impianti sul territorio al fine incrementare la raccolta differenziata. Cosa poi non avvenuta.

Confedilizia è al fianco di proprietari, condomini, esercenti e di tutti coloro che quotidianamente si scontrano con il muro di gomma costituito dal disservizio del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Messina. Qualità del servizio che, com’è ormai noto, è quella che è. Difficilmente, infatti, può parlarsi di “qualità”.
In questa sede si vuole rammentare come il pagamento della TARI costituisce il pagamento di una tassa, ossia di una somma che tecnicamente ha il valore di corrispettivo per un servizio pubblico reso al singolo contribuente e, quindi, alla collettività. Allo stato, però, si ha l’impressione di pagare tasse salate a fronte di un servizio scadente, se non addirittura inesistente.

In linea di principio, inoltre, le determine comunali prevedono che la mancata utilizzazione o l’interruzione temporanea del servizio di gestione dei rifiuti urbani non comporterebbero la riduzione o l’esonero dal pagamento del tributo. Il che, ovviamente, avrebbe un senso se l’amministrazione in primis portasse a termine il proprio compito e svolgesse adeguatamente il servizio.

Nonostante ciò, la Cassazione ha invece stabilito che a fronte di disfunzioni nella prestazione del servizio di raccolta dei rifiuti che non siano temporanee ma che siano invece apprezzabilmente protratte nel tempo, né derivanti da imprevedibili impedimenti organizzativi, il tributo sia dovuto in misura ridotta, ossia nella misura massima del 40% rispetto alla tariffa ordinaria (ordinanza n. 22531/2017).
Tale riduzione non avrebbe finalità sanzionatoria nei confronti dell’amministrazione, ma sarebbe uno strumento di tendenziale “riequilibrio impositivo”. Riduzione applicabile, quindi, indipendentemente da eventuali responsabilità dell’amministrazione.

Che questo possa aprire qualche spiraglio per una possibile riduzione della tariffa? Confedilizia continua a chiedere all’amministrazione comunale un corposo abbassamento della tariffa, già costosissima a fronte dell’inqualificabile servizio erogato ai cittadini.

MARCO TAVIANO
CONFEDILIZIA MESSINA


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