Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

FORZA NUOVA: TORNANO GLI ANNI DI PIOMBO CON L'AGGRESSIONE DI URSINO A PALERMO?

Pestaggio nel pomeriggio nei pressi della sede provinciale di Forza Nuova, in via Villa Florio a Palermo. Massimiliano Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova. Le indagini sono state affidate alla Digos. 

Palermo, 20/02/2018 - Dirigente di Forza Nuova aggredito a Palermo. Roberto Fiore a Palermo: "Violenza e poteri forti non ci metteranno a tacere". Stasera Roberto Fiore a Porta a Porta commenterà la vigliacca aggressione antifascista nei confronti di Massimo Ursino, legato e massacrato "perché colpevole di essere un patriota". Aggressione al segretario provinciale di Forza Nuova, Massimiliano Ursino, legato mani e piedi e picchiato violentemente tra via Dante e piazza Lolli, nei pressi della sede di Forza Nuova. Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova a Palermo, si trovava nei pressi della sede di Forza Nuova, tra piazza Lolli e via Dante, quando sarebbe stato accerchiato e aggredito. Testimoni presenti sul posto avrebbero indicato alla Polizia quattro responsabili dell'aggressione, mentre sarebbero almeno 10 coloro che avrebbero legato mani e piedi in strada Ursino per poi picchiarlo.

Ursino ha riportato ferite alla testa ed è stato trasportata all'ospedale Civico di Palermo.

Palermo, estrema sinistra vuole ritorno anni di piombo (comunicato stampa di Forza Nuova Palermo del 20 febbraio 2018 ore 16.36)


Al di là del presunto “pericolo fascista”, questa campagna elettorale è evidentemente contrassegnata dalla intimidazione costante, esercitata in forme diverse da sinistre istituzionali e centri sociali nei confronti di chi non la pensi come loro. I disordini di Macerata e Bologna contro Forza Nuova, quelli di Piacenza e Napoli contro Casa Pound, e ancora, l’aggressione subita da Giorgia Meloni a Livorno ne costituiscono le prove lampanti.

Ma è a Palermo che, dopo gli attacchi incendiari avvenuti nel febbraio dello scorso anno, sempre ai danni di Forza Nuova, e la recente irruzione armata ai danni della sede di un’associazione d’area, che si sta verificando un allarmante e unilaterale tentativo di alzare il livello dello scontro, a pochi giorni dall’arrivo in città di Roberto Fiore, che non può essere ignorato.

Ieri sera, infatti, sotto casa di uno dei militanti e candidati alle politiche di Forza Nuova, ha stazionato per ore un gruppo di dieci persone armate il cui atteggiamento non ha mancato di richiamare l’attenzione preoccupata del quartiere.

Solo per una serie di circostanze casuali, questi epigoni degli anni di piombo non hanno avuto occasione di imbattersi nella vittima prescelta per dimostrare il proprio elevato grado di antifascismo.
Potrebbe trattarsi di una situazione allarmante a giudizio degli scortati, a nostre spese, antifascisti di regime? (Quelli che non fanno picchetti armati sotto casa del “nemico”, ma che li fomentano con dichiarazioni incendiarie?) o si tratta di normali manifestazioni democratiche contro fascisti il cui pestaggio non costituirebbe reato?

Non vogliamo un ritorno al clima degli anni ‘70/ ’80, ma non è nostro costume tirarci indietro, se è questo che si vuole: l’importante è che si rispettino proporzioni numeriche onorevoli (non certo 10 contro 1) e si risparmino donne e uomini a terra. Non per rispetto di un avversario che non ne merita affatto, ma per evidenziare la differenza etico-antropologica che passa tra noi e gli antifascisti coccolati dalla sinistra istituzionale e dai sindaci di molte grandi città.

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