Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

GIOCO D'AZZARDO: UN PLAUSO ALLA MAGISTRATURA, E' UN PROBLEMA PURE QUANDO E' LEGALE

Operazione Game Over , ennesima conferma della presenza di Cosa Nostra nel campo del gioco d’azzardo, come dimostrano i rapporti tra l’imprenditore Benedetto Bacchi e Francesco Nania, capo della famiglia mafiosa di Partinico. 31 ordinanze di custodia cautelare per reati collegati al gioco d'azzardo gestito dalla mafia. 

Palermo, 1 febbraio 2018 - In merito all'odierna notizia relativa all'emissione di 31 ordinanze di custodia cautelare per vari reati collegati al gioco d'azzardo gestito dalla mafia, Federconsumatori Sicilia non può che plaudire all'operato della Magistratura e delle Forze dell'Ordine che stanno cercando di riportare il delicatissimo settore dei giochi all'interno dei binari della legalità.
Tuttavia, Federconsumatori non perde l'occasione per ribadire che il gioco d'azzardo, specialmente quello facilmente accessibile delle sale Slot e delle tabaccherie, è ormai un problema sociale a prescindere da ogni eventuale infiltrazione mafiosa o criminale. Il gioco d'azzardo, anche quando è legale, è un problema che deve trovare soluzioni efficaci.

In Sicilia, come nel resto dell'Italia, fiumi di denaro vengono letteralmente bruciati dai consumatori nelle cosiddette “macchinette”. I dati ufficiali completi sono in mano all'Agenzia delle Entrate, che tramite il collegamento internet calcola le tasse che i gestori delle macchinette devono pagare allo Stato.

Ci sono delle stime abbastanza credibili, con dati aggiornati a fine 2016 (aspettiamo l'aggiornamento 2017, ma sappiamo già che sono numeri in salita), relative alle sole Slot VLT (cioè quelle che accettano anche banconote e si trovano solo nelle sale slot vere e proprie) e alle AWP (cioè le macchinette che accettano monete e si trovano in tabaccherie e ricevitorie). Quindi sono dati che NON INCLUDONO GRATTA E VINCI E LE SCOMMESSE ONLINE e altre forme di gioco d'azzardo.
Sono i dati contenuti nell'inchiesta giornalistica “L'Italia delle Slot”, realizzata dal Gruppo GEDI che ha dovuto far ricorso al FOIA (il Freedom of Information Act, introdotto nell'ordinamento italiano con il decreto legislativo n. 97 del 2016).
Secondo questi dati, in Sicilia, la città capoluogo di provincia dove si gioca di più è Ragusa, con 874 euro pro capite:

CITTA' CAPOLUOGO DI PROVINCIA EURO GIOCATI PRO CAPITE / ANNO
RAGUSA 874
CALTANISSETTA 694
CATANIA 668
SIRACUSA 654
TRAPANI 631
AGRIGENTO 496
MESSINA 454
PALERMO 399
ENNA 275

Complessivamente, nelle sole città capoluogo di provincia siciliane, nel 2016 le macchinette legali hanno divorato 854 milioni di euro. Questo per quanto riguarda il gioco ufficiale, senza considerare le macchinette truccate che non avendo il collegamento all'Agenzia delle Entrate non sono tracciabili.
“Federconsumatori plaude all'operato della Magistratura – commenta il presidente Alfio La Rosa - e chiede che si vada in fondo, per due motivi: il primo è che il gioco d'azzardo crea dipendenza patologica e le macchinette truccate potrebbero anche essere tarate per aumentare questa dipendenza. Il secondo è che le macchinette truccate evadono le tasse e creano un enorme flusso di denaro che va dritto dritto nelle tasche della criminalità organizzata”.

“L’operazione Game Over ci dà l’ennesima conferma della presenza di Cosa nostra nel campo del gioco d’azzardo, come dimostrano i rapporti tra l’imprenditore Benedetto Bacchi e Francesco Nania capo della famiglia mafiosa di Partinico”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando l’operazione della Squadra mobile e della Dda di Palermo.

“Mafia e gioco d’azzardo – aggiunge – sono un binomio sempre più stretto. Il gioco d’azzardo è diventato il brodo di coltura per gli affari della mafia e soprattutto per il riciclaggio di denaro sporco. Un giro di denaro enorme".
“Negli anni - conclude Lumia - la situazione si è fatta sempre più grave. Riprendere il controllo non sarà facile, ma dobbiamo provarci. La Commissione antimafia in più occasioni ha elaborato analisi e proposte che devono finalmente trovare una risposta concreta, per bonificare il settore. Un ambito dove ad avere la peggio sono quelle decine di migliaia di cittadini che cadono nel buco nero della ludopatia”.

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