Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MOVIMENTO 5 STELLE A PALERMO: “FALSE 1104 FIRME SU 2000 SOTTOSCRITTORI INTERROGATI"

Il processo sulle firme false presentate dal M5S alle elezioni comunali a Palermo del 2012, imputati 14 tra deputati regionali e nazionali del M5S, attivisti e un cancelliere del tribunale. Su 2000 sottoscrittori 1104 hanno disconosciuto la loro firma. Mente del piano sarebbe Riccardo Nuti, allora candidato sindaco e deputato nazionale, poi uscito dai 5 Stelle.

PALERMO, 2 FEB 2018 - Entra nel vivo il processo sulle firme false presentate dal M5S alle comunali palermitane del 2012 che vede imputati 14 tra deputati regionali e nazionali del movimento, attivisti e un cancelliere del tribunale, accusati a vario titolo della violazione del testo unico regionale in materia di elezioni. All'udienza di oggi sono stati sentiti, davanti al giudice monocratico, il vicecapo della Digos Giovanni Pampillonia, che ha condotto l'inchiesta, e uno dei testimoni chiave, l'ex attivista Vincenzo Pintagro che, con le sue denunce, ha contribuito a riaprire il caso che era stato archiviato.
"Su 2000 sottoscrittori interrogati - ha detto Pampillonia - 1104 hanno disconosciuto le firme loro attribuite".
Mente del piano sarebbe stato Riccardo Nuti, allora candidato sindaco e deputato nazionale, poi uscito dai 5 Stelle. Nuti è tra gli imputati insieme alle deputate Claudia Mannino e Giulia Di Vita, e a diversi attivisti. (ANSA)

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