Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

CAPO D’ORLANDO: I CC ARRESTANO L’AUTORE DELL’INCENDIO ALL’EX RISTORANTE GABBIANO”

Capo d’Orlando, 9 marzo 2018 - I Carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello, nella giornata di ieri, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata dal G.I.P. del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, traendo in arresto Cottone Vincenzo, 74enne di Capo d’Orlando, per tentata estorsione, atti persecutori e danneggiamento a seguito di incendio.
Il provvedimento scaturisce a conclusione di articolate indagini svolte dai carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando, che hanno permesso di ricostruire una serie di azioni ritorsive nei confronti di un imprenditore 67enne di Brolo, reo di essersi aggiudicato all’asta un immobile pignorato, un ex ristorante, ubicato in Capo d’Orlando, in via Trazzera Marina. Reiterate condotte illecite e minatorie poste in atto dall’arrestato, hanno comportato un perdurare stato di ansia, tanto da indurre la parte offesa a temere per la propria incolumità e rivolgersi ai Carabinieri.

L’indagato, dalla ricostruzione degli inquirenti, ha svolto nei confronti della vittima una serie di minacce, pedinamenti ed atti intimidatori, finalizzate a costringerla a desistere dalla procedura d’acquisto dell’immobile in questione. L’indagato, pur di raggiungere il suo scopo, ha messo in atto azioni dimostrative di forza. In un’occasione ha aspettato l’imprenditore davanti al suo cantiere con una motosega. In altra circostanza lo minacciava con una barra di ferro. Non contento e disposto a tutto, offuscato dalla rabbia e dalla smania di vendetta, la scorsa settimana ha deciso di dare fuoco al locale.

Soltanto le immediate e professionali indagini svolte dai Carabinieri hanno consentito, nell’arco di pochi giorni, grazie alla collaborazione e tempestività dell’Autorità Giudiziaria che ha comprovato gli elementi forniti dagli investigatori, di assicurare alla giustizia il colpevole.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, come disposto nel provvedimento restrittivo, è stato tradotto presso il proprio domicilio in regime degli arresti domiciliari.

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