Marcello Viola resta Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano

  Il dott. Marcello Viola, originario di Cammarata (AG), resta Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano. Il Consiglio di Stato rigetta l’appello del dott. Romanelli. Il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, con delibera del 7 aprile 2022, ha disposto la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano del dott. Marcello Viola. 2 mag 2024 - La nomina del dott. Viola è stata impugnata, innanzi al TAR Lazio - Roma, sia dal dott. Romanelli (Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Milano) sia dal dott. Amato (Procuratore della Repubblica di Bologna). Il dott. Marcello Viola ( nella foto a sinistra ), con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impdiduglia, si è costituito in giudizio, chiedendo il rigetto di entrambi i suddetti ricorsi. In particolare, gli avv.ti Rubino e Impiduglia hanno sostenuto la legittimità della delibera di nomina del dott. Viola e la palese infondatezza delle censure mosse dai

ELEZIONI E PD, LUMIA: “DAL 'PARTITO IO' AL PARTITO DOROTEO, SCELTA DELLE CANDIDATURE FALLIMENTARE"

Lumia (Pd): "In Sicilia poi il 'Partito io' incapace di fare un'opposizione forte al governo regionale di centrodestra e di competere col M5S sul piano dell'innovazione e del cambiamento. Anche la scelta delle candidature si è rivelata fallimentare".

Palermo, 5 marzo 2018 - "Il Pd deve cambiare e deve cambiare radicalmente la sua leadership nazionale e territoriale, perchè è necessario dotare finalmente il Paese di un partito progressista moderno ed europeo radicato nel territorio. Abbiamo bisogno di una classe dirigente capace di coniugare legalità e sviluppo e di misurarsi con le due sfide che nel mondo stanno mettendo in difficoltà le forze progressiste: la domanda di uguaglianza e quella di sicurezza". Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, commentando i risultati elettorali.

"Hanno perso - aggiunge - i due 'Partiti Io' di Renzi e Berlusconi. Entrambi non hanno saputo rappresentare il centrosinistra e il centrodestra, non hanno saputo essere competitivi e alternativi, al fine di bloccare gli estremismi, l'avanzata della Lega, sul fronte conservatore, e del M5S, sul versante progressista. Per quanto riguarda il campo dove milito il 'Partito Io' voluto da Renzi ha, inoltre, sacrificato il pluralismo interno e la partecipazione dei territori sull'altare di eventuali accordi di potere da consumare all'indomani del voto".

"In Sicilia poi - ha continuato Lumia - come al solito, si è stati ancora più zelanti trasformando il 'Partito io' in partito doroteo, incapace di fare un'opposizione forte al governo regionale di centrodestra e di competere col M5S sul piano dell'innovazione e del cambiamento. Anche la scelta delle candidature si è rivelata fallimentare, perdente e inconcludente".

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