Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

PROSTITUZIONE E ACCATTONAGGIO: DALLA NIGERIA CON… ORRORE: MINORE ETÀ, ESTREMA POVERTÀ, IGNORANZA E RITI ESOTERICI

Il ricorso al rito Ju Ju e anche al più temuto rito Aielallà veniva effettuato dalla “madame” anche nelle fasi successive al reclutamento soprattutto nel caso in cui le ragazze riuscivano a scappare. Tale rito veniva applicato anche ai familiari in Nigeria

17/03/2018 - Facevano arrivare migranti da Paesi africani su barconi e li destinavano alla prostituzione e all’accattonaggio. Per questo motivo due nigeriani di 38 e 31 anni sono stati fermati a Trento, da agenti della Squadra mobile di Catania, nell'ambito di un’indagine sulla tratta di cittadine africane arrivate in Italia. I due sono accusati di favoreggiamento dell´immigrazione clandestina in concorso tra loro e con altri soggetti in Libia e in Nigeria. I reati sono aggravati dall´aver messo in pericolo la vita e l´incolumità delle persone trasportate che venivano fatte imbarcare su natanti occupati da un elevato numero di migranti privi di ogni dotazione di sicurezza e di avere agito allo scopo di reclutare persone da destinare alla prostituzione e all´accattonaggio.

Le indagini, condotte dalle Squadre mobili di Catania e di Trento, sono partite dalle dichiarazioni della responsabile di un centro di accoglienza su alcune minori arrivate al porto di Catania l´11 ottobre 2017, a bordo della nave della Marina Militare francese "Ducuing", insieme ad altri 134 migranti di varie nazionalità. Gli investigatori hanno individuato un gruppo di trafficanti, legati da rapporti di parentela, dislocati tra la Nigeria e l´Italia, che reclutavano e trasferivano in Italia giovanissime connazionali.

Le ragazze, estremamente vulnerabili per la minore età, per il basso livello di istruzione e l´estrema povertà, venivano destinate alla prostituzione nella provincia di Trento. Le vittime venivano sottomesse e soggiogate psicologicamente anche attraverso riti esoterici.
Il ricorso al rito Ju Ju e anche al più temuto rito Aielallà veniva effettuato dalla “madame” anche nelle fasi successive al reclutamento soprattutto nel caso in cui le ragazze riuscivano a scappare. Tale rito veniva applicato anche ai familiari in Nigeria in modo da pressarle psicologicamente ancora di più.

In uno dei video trovati dai poliziotti in fase di fermo degli indiziati si vede uno dei fermati con in mano uno scettro mentre si muove e balla tenendo in mano un mazzo di banconote che lascia cadere con indifferenza a terra, ostentando la ricchezza accumulata.

Donatella Fioroni

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