Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

SGARBI: “AUGURO A TUSA TANTO SUCCESSO, MA LA SUA INDICAZIONE ERA GIÀ CONCORDATA CON MICCICHÈ”

Sicilia/Sgarbi sul suo “probabile” successore Tusa: “Gli auguro tanto successo, ma la sua indicazione concordata con Miccichè già il 14 marzo, due giorni prima della telefonata di Musumeci”.

PALERMO - Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali in Sicilia, interviene sulla nota stampa diffusa dall’archeologo Sebastiano Tusa con la quale quest’ultimo “rivela” di aver ricevuto già lo scorso 16 marzo (e, dunque, all’apparenza prima della indicazione di Sgarbi) dal Presidente Musumeci la richiesta di disponibilità ad entrare in giunta.
Sulla circostanza Sgarbi lo smentisce e osserva: “Auguro a Tusa tutto il successo che merita e sono certo che sarà un mio buon successore.

La scelta dell’assessore - chiarisce però Sgarbi - spetta a Forza Italia e io, correttamente, l’ho condivisa con il presidente dell’Assemblea regionale siciliana e leader del partito Gianfranco Miccichè, che me ne parlò alla prima comunicazione dei deputati a Montecitorio, cioè il 14 marzo, ben due giorni prima della data del 16 marzo indicata da Tusa come riferimento temporale della telefonata con Musumeci. Tanto si doveva per completezza d’informazione”.

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