Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

FORZA NUOVA: “SALVINI SI È AFFIDATO IN SICILIA ALLA VECCHIA POLITICA CORROTTA”

Arresti e indagini sulla Lega in provincia di Palermo, Forza Nuova: “Salvini non ha creato al Sud una classe dirigente”

Palermo, 4 apr. 2018 - Le parole del numero due della Lega, Giorgetti, che si dice deluso e amareggiato suonano come un’ammissione di colpa: “…è possibile che in alcune zone sia stato commesso qualche errore, in un percorso di crescita in zone problematiche”.
“I metodi usati dagli uomini a cui Salvini si è affidato in Sicilia sono da tempo quelli della vecchia politica corrotta – è l’analisi di Giuseppe Provenzale, vicesegretario nazionale di Forza Nuova – perché il leader della Lega, fino a ieri, era il primo a non credere ad un successo nell’intero Meridione.
Ora tutta la sua corte di riciclati nel palermitano lo mette in difficoltà e rischia di saltare; i fatti dimostrano impietosamente che, anziché puntare alla creazione di una nuova classe dirigente, ci si è affidati ad una schiera di vecchi e noti marpioni del voto di scambio”.

“Il rinnovamento non può passare attraverso simili personaggi, dispiace che, dopo il caso della iena La Vardera, anche nella nostra provincia e nel nostro ambiente, c’è chi si sia turato il naso – aggiunge il segretario provinciale palermitano Massimo Ursino – pur di puntare a far politica all’interno di una forza che, al di là dell’ottimo risultato elettorale, sembra proprio un gigante dai piedi d’argilla. Portare in Parlamento ex alfaniani a cosa può servire se non a fornire a gente simile un’insperata poltrona?”.

“La volontà di rinnovamento di Salvini ha l’occasione di essere dimostrata con i fatti: vorrà davvero far fuori il malaffare?
Ce lo auguriamo sinceramente, ma, al di là dell’azione, forse teleguidata, della magistratura, e degli esiti penali – conclude Provenzale - è oggi ancor più evidente che Attaguile, Pagano, Caputo e Rizzotto non siano certo un granché come biglietto da visita per chi afferma di voler cambiare l’Italia. Che poi qualcuno dei leghisti nostrani gridi oggi all’ “io l’avevo detto” è quasi grottesco, a meno che non si voglia credere ad un Salvini vittima degli stessi riciclati che ha posizionato nei ruoli chiave del suo partito”.

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