Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

FORZA NUOVA: “SALVINI SI È AFFIDATO IN SICILIA ALLA VECCHIA POLITICA CORROTTA”

Arresti e indagini sulla Lega in provincia di Palermo, Forza Nuova: “Salvini non ha creato al Sud una classe dirigente”

Palermo, 4 apr. 2018 - Le parole del numero due della Lega, Giorgetti, che si dice deluso e amareggiato suonano come un’ammissione di colpa: “…è possibile che in alcune zone sia stato commesso qualche errore, in un percorso di crescita in zone problematiche”.
“I metodi usati dagli uomini a cui Salvini si è affidato in Sicilia sono da tempo quelli della vecchia politica corrotta – è l’analisi di Giuseppe Provenzale, vicesegretario nazionale di Forza Nuova – perché il leader della Lega, fino a ieri, era il primo a non credere ad un successo nell’intero Meridione.
Ora tutta la sua corte di riciclati nel palermitano lo mette in difficoltà e rischia di saltare; i fatti dimostrano impietosamente che, anziché puntare alla creazione di una nuova classe dirigente, ci si è affidati ad una schiera di vecchi e noti marpioni del voto di scambio”.

“Il rinnovamento non può passare attraverso simili personaggi, dispiace che, dopo il caso della iena La Vardera, anche nella nostra provincia e nel nostro ambiente, c’è chi si sia turato il naso – aggiunge il segretario provinciale palermitano Massimo Ursino – pur di puntare a far politica all’interno di una forza che, al di là dell’ottimo risultato elettorale, sembra proprio un gigante dai piedi d’argilla. Portare in Parlamento ex alfaniani a cosa può servire se non a fornire a gente simile un’insperata poltrona?”.

“La volontà di rinnovamento di Salvini ha l’occasione di essere dimostrata con i fatti: vorrà davvero far fuori il malaffare?
Ce lo auguriamo sinceramente, ma, al di là dell’azione, forse teleguidata, della magistratura, e degli esiti penali – conclude Provenzale - è oggi ancor più evidente che Attaguile, Pagano, Caputo e Rizzotto non siano certo un granché come biglietto da visita per chi afferma di voler cambiare l’Italia. Che poi qualcuno dei leghisti nostrani gridi oggi all’ “io l’avevo detto” è quasi grottesco, a meno che non si voglia credere ad un Salvini vittima degli stessi riciclati che ha posizionato nei ruoli chiave del suo partito”.

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