Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MESSINA. POSIZIONI ORGANIZZATIVE AL COMUNE, PRESENTATO RICORSO AL TRIBUNALE

Posizioni organizzative al Comune di Messina, la Uil-Fpl ricorre al Tribunale del lavoro. Calapai e Di Stefano: “A mali estremi, estremi rimedi”.

Messina, 4 aprile 2018 - “Per quanto sta succedendo in questo Ente soprattutto sul fronte politico-sindacale, affinché la verità non venga nascosta sotto una coltra di menzogne, è stato necessario intervenire, ancora una volta, sui recenti conferimenti delle Posizioni Organizzative ed Alte Professionalità”. Così Pippo Calapai ed Emilio Di Stefano, rispettivamente segretario generale e segretario aziendale della Uil-Fpl di Messina, in un documento stampa.

“Ieri, la scrivente ha presentato ricorso al Tribunale Civile di Messina – Sezione Lavoro – per la revoca e/o l’annullamento della deliberazione di G.M. n. 830 del 06/12/2017 e della Determinazione D.G. n° 10502 del 11/12/2017 e di eventuali atti successivi e/o conseguenziali con cui sono state istituite e conferite gli incarichi di Posizioni Organizzative pur in mancanza della necessaria norma integrativa e di raccordo per stabilire la qualificazione dell’appartenenza, di ogni posizione organizzativa, alla fascia più alta ovvero a quella più bassa della pesatura economica (9.000 e 12.500) per esse previste per effetto dell’art. 12 Regolamento per le P.O. per la fase di prima attuazione. Com’era prevedibile, le manifestazioni di malessere lavorativo da parte di moltissimi dipendenti di ogni categoria, aumentano di giorno in giorno, funzionari in primis, che si sono visti privati del loro servizio e quindi di fatto demansioniati in virtù di questa scellerata “riorganizzazione” che per la stessa Amministrazione Accorinti si sta rilevando un vero e proprio boomerang.

Eppure, lo scorso 22 febbraio, dopo mesi di esami farsa, l’Amministrazione Accorinti ha festeggiato in pompa magna con champagne e addobbi floreali il conferimento delle 127 Posizioni Organizzative ed Alte Professionalità volendo dare una comunicazione di avvenuta rivoluzione organizzativa come se gli stessi dipendenti promossi fossero giunti da un altro pianeta o avessero acquisito nuove competenze e professionalità.

Niente di tutto questo. La maggior parte di essi continua a fare quello che hanno sempre fatto da vent’anni. Ed è per questo che non si capisce dove sta la rivoluzione foriera di efficienza. A scanso di equivoci, la UIL FPL da anni ha sollecitato l’istituzione delle Posizioni Organizzative e Alte Professionalità al Comune di Messina, fornendo in merito proposte legittime e rispettose della normativa contrattuale sia per il giusto valore economico che per i criteri di pesatura delle stesse. E’ evidente che detti incarichi, per come sono stati regolamentati ed istituiti, non renderanno la macchina amministrativa più efficiente, anzi la burocratizzano ancora di più. Infatti, una tale organizzazione piramidale è stata abbandonata ormai da tempo dalle moderne tecniche aziendalistiche in quanto generatrici di inefficace competitività tra i dipendenti e quindi di malessere lavorativo.

Tale burocratizzazione, nel caso di specie, serve solo ad asservire i dipendenti al potere politico ma non certamente a innalzare la soddisfazione lavorativa e quindi, indirettamente, l’efficienza dei servizi al cittadino. Una burocratizzazione pensata solo per depotenziare le responsabilità dirigenziali e scaricarle in alcuni casi ai funzionari competenti senza un adeguato controvalore economico, mentre in altri casi a delegare semplicemente la gestione del potere burocratico a quei dipendenti di facile carriera, procacciatori di consensi elettorali e sindacali, contraccambiandoli con un più che congruo aumento stipendiale. Altro che onore al merito”.

Calapai e Di Stefano pongono inoltre l’attenzione sull’aspetto finanziario. “Se a questa disorganizzazione, aggiungiamo che i costi per finanziarla si aggirano intorno ad 1.700.000,00 euro (e non 700.000 euro come ha dichiarato Il Direttore Generale Le Donne alla stampa) le conseguenze che ne deriveranno per le tasche dei lavoratori tutti sono facilmente immaginabili. A questo punto ci si chiede se tale spesa verrà finanziata a totale carico del bilancio 2018 o se verrà decurtata totalmente dal fondo del salario accessorio 2018 di tutti i dipendenti? E’ importante che l’Amministrazione Accorinti chiarisca questo importantissimo punto, senza demagogia alcuna. E’ bene che i dipendenti tutti sappiano che un eventuale decurtazione della spesa delle P.O. e A.P. sul Fondo del salario accessorio 2018 comporterà un taglio dell’istituto della “produttività” del 56% rispetto all’anno 2017, quantificabile in una perdita per ciascun dipendente di circa 1.200-1.700 euro in funzione del ruolo ricoperto.

Una perdita che supera di netto gli aumenti contrattuali annunciati dalla CCNL appena approvato. E qua ci viene da dire: ma a che gioco si sta giocando? Purtroppo quando avevamo paventato tutto ciò, i colleghi sindacalisti della Cisl, Cgil, e CSA anziché unirsi alla lotta per i diritti dei lavoratori ci hanno additati di fare terrorismo e hanno preferito tutelare solo gli interessi di alcuni dei loro militanti. La UIL FPL non si piegherà a questo modus operandi, si opporrà con ogni mezzo per contrastare la sindrome di onnipotenza cui è affetta questa Amministrazione, per mezzo del Suo Direttore Generale, e tutelare i diritti di tutti i lavoratori, oggi più che mai calpestati da quell’arroganza tipica di un regime”.

Commenti