Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

RAFFINERIA MILAZZO: “I SINDACATI ESULTANO PER IL SOLITO PIATTO DI LENTICCHIE”

Raffineria: dopo aver osteggiato le prescrizioni sanitarie che avrebbero richiesto centinaia di milioni di investimenti da parte dell'azienda, i sindacati esultano per il solito piatto di lenticchie

Messina, 19 aprile 2018 – Come si apprende dalla stampa, i sindacati hanno esultato alla notizia che la Raffineria investirà 70 milioni di euro nel 2018, una cifra addirittura inferiore rispetto agli anni precedenti [1]. Tutto questo dopo aver disdegnato l'opportunità di investimenti molto più consistenti, che sarebbero stati necessari per adeguarsi alle prescrizioni in un primo tempo disposte dal Sindaco di Milazzo e dal Commissario di San Filippo del Mela per tutelare la salute pubblica.
Prescrizioni che la Raffineria ha fatto di tutto per evitare, a quanto pare riuscendoci, visto l’accordicchio stretto con i due comuni.

Prescrizioni che avrebbero determinato una forte riduzione delle emissioni più pericolose per la salute, nonché l’introduzione di limiti alle “puzze” velenose che ammorbano quotidianamente il territorio: limiti che ad oggi qui non esistono e che le prescrizioni invece prevedevano, seguendo l'esempio della Regione Lombardia.

Per non parlare dell’obbligo di impermeabilizzare i serbatoi, misura necessaria per prevenire l’inquinamento delle falde acquifere ed incidenti come quello del mese scorso, quando ingenti quantità di idrocarburi sono finiti in mare.
Tutto questo avrebbe certamente comportato investimenti ben più sostanziosi a favore dell’ambiente, della sicurezza e della salute, con l’effetto “collaterale” di creare più occupazione. Ma a quanto pare questa opportunità non è piaciuta a sindacati che si sono dimostrati sempre più miopi, facendosi promotori di un accordicchio al ribasso che ha “scongiurato”, almeno per il momento, la tanto temuta tutela della salute pubblica.

Adesso quegli stessi sindacati, che si sono tanto battuti per scongiurare la svolta che avrebbe comportato grossi investimenti ed opportunità di lavoro, esultano per quelle che a confronto non sono che briciole: non sappiamo se piangere o ridere.
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Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela

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