Il mare “carta del mazzo” che l’Italia non ha mai giocato per essere competitiva in Europa e nel mondo

MARE, RISORSA PER COLMARE DIVARIO NORD-SUD.  INFRASTRUTTURE, PORTI E ZES LA CHIAVE PER LA CRESCITA DEL MEZZOGIORNO.  Al Palazzo Biscari di Catania il X Convegno di Ance Giovani.   Tra gli interventi il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare Nello Musumeci e il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti Tullio Ferrante   CATANIA, 20/04/2024 - Il mare è la “carta del mazzo” che l’Italia non ha mai giocato per tornare a essere competitiva in Europa e nel mondo. Con assetti geopolitici nel mar Mediterraneo in continuo cambiamento a seguito della crisi del canale di Suez, il Mezzogiorno può tornare a essere protagonista. Questo a patto di una programmazione seria e concreta, che manca da oltre un secolo, e che possa lasciarsi alle spalle la “questione meridionale”, concentrandosi su una più larga scala. Una sfida lanciata al Palazzo Biscari di Catania dal ministro delle Politiche del Mare  Nello Musumeci , in occasione del  X Convegno Giovani Ance del Mezzogior

RAFFINERIA MILAZZO: “I SINDACATI ESULTANO PER IL SOLITO PIATTO DI LENTICCHIE”

Raffineria: dopo aver osteggiato le prescrizioni sanitarie che avrebbero richiesto centinaia di milioni di investimenti da parte dell'azienda, i sindacati esultano per il solito piatto di lenticchie

Messina, 19 aprile 2018 – Come si apprende dalla stampa, i sindacati hanno esultato alla notizia che la Raffineria investirà 70 milioni di euro nel 2018, una cifra addirittura inferiore rispetto agli anni precedenti [1]. Tutto questo dopo aver disdegnato l'opportunità di investimenti molto più consistenti, che sarebbero stati necessari per adeguarsi alle prescrizioni in un primo tempo disposte dal Sindaco di Milazzo e dal Commissario di San Filippo del Mela per tutelare la salute pubblica.
Prescrizioni che la Raffineria ha fatto di tutto per evitare, a quanto pare riuscendoci, visto l’accordicchio stretto con i due comuni.

Prescrizioni che avrebbero determinato una forte riduzione delle emissioni più pericolose per la salute, nonché l’introduzione di limiti alle “puzze” velenose che ammorbano quotidianamente il territorio: limiti che ad oggi qui non esistono e che le prescrizioni invece prevedevano, seguendo l'esempio della Regione Lombardia.

Per non parlare dell’obbligo di impermeabilizzare i serbatoi, misura necessaria per prevenire l’inquinamento delle falde acquifere ed incidenti come quello del mese scorso, quando ingenti quantità di idrocarburi sono finiti in mare.
Tutto questo avrebbe certamente comportato investimenti ben più sostanziosi a favore dell’ambiente, della sicurezza e della salute, con l’effetto “collaterale” di creare più occupazione. Ma a quanto pare questa opportunità non è piaciuta a sindacati che si sono dimostrati sempre più miopi, facendosi promotori di un accordicchio al ribasso che ha “scongiurato”, almeno per il momento, la tanto temuta tutela della salute pubblica.

Adesso quegli stessi sindacati, che si sono tanto battuti per scongiurare la svolta che avrebbe comportato grossi investimenti ed opportunità di lavoro, esultano per quelle che a confronto non sono che briciole: non sappiamo se piangere o ridere.
www.facebook.com/delMela/posts/2061934487168544
Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela

Commenti