Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

BRAMANTI OGGI A PIAZZA CAIROLI CON MUSUMECI. UNA RIVOLUZIONE SANITARIA

Oggi, giovedì 7 giugno, con inizio alle ore 20.45 si terrà a Piazza Cairoli il comizio del Presidente della Regione, Nello Musumeci, a sostegno del candidato a sindaco di Messina del centrodestra, Dino Bramanti. Alle ore 11.45 al Comitato elettorale Bramanti Sindaco di Pizza Fulci, la conferenza stampa di Fabbrica Messina. Nel corso dell'incontro si presenteranno i primi 5 progetti selezionati per Fabbrica Messina e si parlerà del futuro dell'iniziativa.

Messina, 7 giugno 2018 - "La vera rivoluzione in ambito sanitario, soprattutto nei villaggi e nei rioni periferici, potrebbero essere i “punti sanità”, ovvero piccoli presidi socio sanitari in grado di costituire una sorta di “avamposto medico” che consentirebbe qualità dell’assistenza, immediatezza della prestazione, risparmio di costi e migliore organizzazione delle strutture. Il medico di famiglia oggi è il primo punto di riferimento sul territorio: i pazienti si fidano di chi conosce la loro storia clinica e li ha seguiti nel corso del tempo.

Ma oggi finiscono con l’essere sovraccaricati sia per numero di pazienti seguiti che per le molteplici esigenze sanitarie degli stessi. La soluzione è quindi una riorganizzazione territoriale che tenga conto anche delle innovazioni che facilitano il contatto diretto tra paziente e le strutture sanitarie come ad esempio la telemedicina. Un punto sanità, nelle zone spesso disagiate, diventa non solo garanzia di assistenza più immediata ma dà anche maggiore serenità ai residenti dei quartieri più periferici. L’infermiere di quartiere potrebbe diventare un riferimento per le prestazioni di base, come medicazioni, cateterismi e somministrazione di terapie, previa prescrizione medica, rivelandosi un valido supporto per le famiglie e per l’intera comunità.

 Una vera e propria rivoluzione organizzativa che riporterebbe al centro il paziente e nel contempo, attraverso un sistema che veda interagire medici di famiglia e strutture ospedaliere, costituirebbe quella rete di assistenza di elevata qualità utilizzando servizi innovativi come telemonitoraggio e teleassistenza".

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