Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

MIMMO MÒLLICA. LA LEGGENDA DI COLAPESCE, FILASTROCCA MODERNA DI UN’ANTICA LEGGENDA

04/08/2018 - «La leggenda di Colapesce» di Mimmo Mòllica è la filastrocca moderna di un’antica leggenda. “Dramma collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo e cominciarono a pensare nel loro grande mare Com'è profondo il mare”. Era chiamato Cola Pesce "uomo veramente degno di cui si maraviglino gli huomini in tutti i secoli. Costui lasciando quasi la compagnia de gli huomini si viveva tra' pesci del mare di Messina, e perché ei non poteva star molto tempo fuori dell'acqua, però egli s'acquistò il cognome di pesce". Mimmo Mòllica ha riscritto in versi e strofe, in lingua italiana, la leggenda di Colapesce, un ragazzo di Messina, figlio del mare di Sicilia bella.

Cola guardava il mare e gli parlava, raccontava alle onde i suoi segreti, e il mare come amico l’ascoltava, erano ore felici e giorni lieti. Cola nuotava tra Torre Faro e il gran Capo Peloro, per ore ed ore, per un giorno intero in cerca di quell’unico tesoro: fermar del mondo la falange ostile, rendere mari e cosmo più accoglienti ed il Pianeta sempre più civile, dare un mondo migliore ai discendenti. "Quanto è profondo il mare!" disse Cola.

Quanti misteri poi volle svelare di quell’ambiente a lui piuttosto ignoto: curiosità, silenzio, buio e misteri… Colapesce vide che nei fondali c’era tanta vita, pesci, antri e crateri; che non è abisso di paurosi mostri. I mostri che ci posson spaventare sono soltanto nella nostra mente. Gli abissi oscuri a volte sono in noi, fantasmi dell’inconscio e del pensiero, figli della paura, quando smarriamo la rotta ed il sentiero. Il mistero più grande della Terra è regolare il clima del Pianeta, stemperando le emissioni di gas serra, ma l’uomo pensa solo alla moneta.

«Certo, chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche. Il pensiero, come l'oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare. Così stanno bruciando il mare. Così stanno uccidendo il mare. Così stanno umiliando il mare. Così stanno piegando il mare». (Lucio Dalla, Com'è profondo il mare)

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